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Analisi del mercato immobiliare nelle grandi città italiane nel 2024

Introduzione al mercato immobiliare urbano

Nel contesto delle grandi città italiane, il mercato immobiliare si presenta come un settore in continua evoluzione, influenzato da vari fattori economici e sociali. Secondo l’ultimo report dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, la distribuzione degli acquisti immobiliari mostra una certa stabilità, con una predominanza nella fascia di prezzo più bassa, fino a 119 mila euro, che rappresenta il 25,1% delle richieste. Questo dato è significativo, poiché riflette le attuali condizioni economiche e le preferenze degli acquirenti.

Distribuzione della disponibilità di spesa

Analizzando i dati, emerge che le grandi città come Roma, Milano, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Palermo, Torino e Verona presentano una distribuzione equilibrata delle richieste nelle prime tre fasce di prezzo. Tuttavia, la situazione cambia drasticamente nei capoluoghi di provincia, dove oltre il 40% degli acquirenti si concentra nella fascia economica. A Genova, per esempio, la percentuale di richieste nella fascia più bassa raggiunge il 61,9%, seguita da Palermo con il 52,4%. Questo fenomeno suggerisce una crescente domanda di immobili a prezzi contenuti, in particolare nelle città con un costo della vita più elevato.

Le tendenze nelle fasce di prezzo superiori

In contesti come Milano e Roma, la fascia di spesa compresa tra 250 e 349 mila euro registra il 24,9% delle richieste, evidenziando un interesse per immobili di valore medio-alto. Inoltre, Milano ha visto un incremento dello 0,3% nelle richieste per immobili oltre i 629 mila euro, segnalando una vivacità nel segmento di fascia alta. Questo trend è particolarmente interessante, poiché indica una ripresa del mercato immobiliare di lusso, nonostante le difficoltà economiche generali. Le due città si posizionano anche ai vertici per quanto riguarda gli immobili sopra i 630 mila euro, con Milano al 8,5% e Roma al 4%, distaccando nettamente Napoli, che si ferma al 2,8%.

Analisi delle province e delle città più piccole

Nei capoluoghi di regione di dimensioni più contenute, il 43,8% dei potenziali acquirenti dichiara una disponibilità di spesa inferiore a 119 mila euro, un dato in calo rispetto al 45,6% di gennaio 2024. Le città come Perugia e Campobasso mostrano le percentuali più alte in questa fascia, rispettivamente al 72,6% e 73,7%. Le fasce di prezzo superiori, invece, mostrano una significativa diminuzione delle richieste, con solo il 6,6% degli acquirenti che si concentra tra 250 mila e 349 mila euro. Questo andamento evidenzia una limitata disponibilità economica nella maggior parte delle province italiane, suggerendo che la domanda di immobili a prezzi contenuti rimarrà una costante nel prossimo futuro.

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