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Analisi delle borse europee: tra inflazione e trimestrali

La situazione attuale delle borse europee

Le borse europee stanno vivendo un periodo di debolezza, con il Ftse Mib di Piazza Affari che ha registrato una flessione dello 0,1%, chiudendo a 34.697 punti. Questo andamento è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui le trimestrali delle aziende e le aspettative sulle politiche monetarie delle banche centrali. In particolare, il mercato sta monitorando da vicino i risultati finanziari di aziende chiave come Stellantis e Stm, che hanno mostrato performance positive, rispettivamente con un incremento del 3% e 1,8%.

Le dichiarazioni di Christine Lagarde

Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha recentemente espresso soddisfazione per il rallentamento dell’inflazione in Europa. Questo è un segnale positivo per gli investitori, poiché una discesa dell’inflazione potrebbe portare a politiche monetarie più favorevoli. Tuttavia, gli operatori di mercato rimangono cauti, in attesa dei dati sugli indici Pmi che verranno pubblicati domani, i quali forniranno ulteriori indicazioni sulla crescita economica. La situazione è ulteriormente complicata dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e dalle imminenti elezioni negli Stati Uniti, che potrebbero influenzare le decisioni economiche globali.

Le aspettative sulle politiche monetarie

Negli Stati Uniti, le aspettative per un allentamento monetario da parte della Fed hanno subito una battuta d’arresto, grazie a solidi dati macroeconomici. Questo ha portato a una maggiore attenzione sulle politiche monetarie delle banche centrali, con la banca centrale del Canada che ha recentemente ridotto i tassi di interesse di 50 punti base. Questa mossa è stata accolta con favore, dato che l’inflazione canadese è tornata vicino all’obiettivo del 2%. In Europa, il differenziale di rendimento tra i Btp e i Bund tedeschi si è contratto a 121 punti base, con il rendimento del decennale italiano fissato al 3,53%.

Fluttuazioni nei mercati delle materie prime

Nel mercato delle materie prime, il prezzo del petrolio Brent è sceso sotto i 75 dollari al barile, mentre l’oro ha registrato un calo, scivolando a 2.710 dollari l’oncia, dopo aver toccato un massimo storico di 2.758 dollari. Queste fluttuazioni sono indicative di un mercato volatile, influenzato da fattori globali e dalle aspettative economiche. Sul mercato valutario, il cambio euro/dollaro rimane sotto la soglia di 1,08, mentre il dollaro/yen si avvicina a quota 153.

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