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Situazione attuale delle borse europee
Le borse europee hanno chiuso la giornata con risultati contrastanti, ma si sono mantenute vicino ai massimi di giornata. A Piazza Affari, il Ftse Mib ha terminato quasi invariato, segnando un leggero calo dello -0,06% a 33.766 punti. Tra i titoli in difficoltà, Saipem ha registrato una flessione del -6,1%, seguita da Telecom Italia con un -3,7%. Al contrario, alcuni titoli hanno mostrato segni di ripresa, come Amplifon (+1,6%), Brunello Cucinelli (+1,45%), Italgas (+1,3%) ed Erg (+1,3%), quest’ultima in attesa di una sostituzione con Buzzi.
Inflazione e politiche monetarie
Un elemento chiave che ha influenzato i mercati è stato il dato odierno sul PCE core, la misura di inflazione preferita dalla Federal Reserve. Questo dato ha parzialmente attenuato le preoccupazioni espresse dal presidente della Fed, Jerome Powell, durante la settimana. L’indice core ha mostrato una crescita modesta dello 0,1% a novembre, mantenendo una variazione annua stabile al 2,8%. Nonostante ciò, i mercati continuano a scontare meno di due tagli dei tassi per l’anno prossimo, suggerendo una certa cautela nelle aspettative economiche.
Rischi politici e volatilità del mercato
Un altro fattore di preoccupazione è il rischio di uno shutdown governativo, dopo il fallimento di un disegno di legge sostenuto da Donald Trump, che ha visto il voto contrario di diversi Repubblicani. Inoltre, le scadenze tecniche di opzioni e futures, note come il “giorno delle quattro streghe”, potrebbero portare a una maggiore volatilità nei mercati. Dall’agenda macroeconomica, sono emersi anche gli indici italiani sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, con il primo che è sceso da 96,6 a 96,3 punti, mentre il secondo è aumentato da 93,2 a 95,3.
Mercati obbligazionari e materie prime
Nel mercato obbligazionario, il rendimento del decennale statunitense è sceso di qualche punto base, attestandosi al 4,51%. Lo spread Btp-Bund è tornato a 116 punti base, con il titolo a 10 anni italiano al 3,45% e il benchmark tedesco al 2,29%. Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio Brent si è stabilizzato a 72,8 dollari al barile, mentre l’oro ha visto un aumento, raggiungendo i 2.625 dollari l’oncia.
Prospettive per la prossima settimana
Guardando alla prossima settimana, i mercati europei saranno chiusi dal 24 al 26 dicembre, mentre Wall Street si fermerà solo a Natale, chiudendo anticipatamente alla Vigilia. Gli analisti prevedono che i dati sull’inflazione continueranno a influenzare le decisioni della Fed, con la possibilità di una pausa nei tassi a gennaio e potenziali tagli a marzo. In questo contesto, è fondamentale monitorare l’andamento delle borse e le reazioni del mercato alle politiche monetarie e agli sviluppi politici.