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Assegno Unico per Genitori Separati e Divorziati: Regole, Calcolo e Richiesta 2024

L’Assegno Unico Universale è una misura di sostegno economico destinata ai genitori con figli a carico, che può essere richiesta anche in caso di genitori separati o divorziati.

In questa guida, facciamo chiarezza su come funziona l’Assegno Unico in queste situazioni particolari, chi può richiederlo, come viene calcolato e a chi spetta, basandoci sui chiarimenti forniti dall’INPS e sulle normative vigenti.

A Chi Spetta l’Assegno Unico in Caso di Divorzio o Separazione

In caso di separazione o divorzio, l’Assegno Unico può essere richiesto da uno dei genitori esercitanti la responsabilità genitoriale. La regola generale prevede che l’assegno possa essere corrisposto in pari misura tra i genitori, indipendentemente dal fatto che convivano o meno. Tuttavia, bisogna considerare l’affidamento del figlio:

  • Affidamento Condiviso: L’assegno viene ripartito in egual misura tra i genitori (50% ciascuno), a meno che non esista un diverso accordo.
  • Affidamento Esclusivo: L’assegno è corrisposto interamente al genitore che ha l’affidamento esclusivo.

Calcolo dell’Assegno Unico e Importo 2024

L’importo dell’Assegno Unico per il 2024 varia in base a diversi fattori, tra cui l’ISEE del nucleo familiare e l’età dei figli. L’assegno può variare da 199,4 euro a 57 euro al mese per ogni figlio minorenne, e da 96,9 euro a 28,5 euro per i figli tra i 18 e i 21 anni. L’importo può essere più alto in caso di figli disabili.

  • ISEE del Genitore: In caso di genitori separati o divorziati, l’ISEE utilizzato è generalmente quello del genitore con cui il figlio è fiscalmente a carico. Se il figlio è a carico di entrambi i genitori, l’ISEE di ciascun genitore può essere considerato, salvo accordi specifici.

Come Viene Ripartito l’Assegno Unico

L’assegno può essere ripartito tra i genitori in due modalità principali:

  1. 100% a un solo genitore: Se stabilito da un accordo o da una sentenza, l’assegno può essere percepito interamente da uno solo dei genitori.
  2. 50% ciascuno: Se i genitori optano per la ripartizione, ciascuno riceverà il 50% dell’assegno.

Se i genitori non raggiungono un accordo, l’assegno viene di solito corrisposto interamente al genitore convivente con il figlio.

Come Presentare Domanda per l’Assegno Unico

La domanda per l’Assegno Unico può essere presentata:

  • Online: Tramite il portale INPS con accesso tramite SPID, CIE o CNS.
  • Contact Center INPS: Contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento).
  • Patronato: Con il supporto di un Patronato, che può gestire la procedura per conto del richiedente.

Nella domanda, il genitore richiedente deve specificare la propria condizione di separato o divorziato e indicare se desidera ricevere l’assegno al 100% o al 50%.

Differenza tra Affidamento Condiviso e Esclusivo

  • Affidamento Condiviso: L’assegno viene ripartito equamente tra i genitori, salvo accordi diversi.
  • Affidamento Esclusivo: L’intero assegno è percepito dal genitore che ha l’affidamento esclusivo.

ISEE in Caso di Divorzio o Separazione

L’ISEE serve per determinare l’importo dell’Assegno Unico e deve includere i redditi del nucleo familiare del figlio per cui si richiede l’assegno. L’importo dell’assegno è calcolato sull’ISEE del nucleo familiare in cui risiede il figlio. Se non viene presentato l’ISEE, si ottiene l’importo minimo dell’assegno.

Cosa Succede se l’Assegno Viene Richiesto all’Insaputa dell’Altro Genitore

L’Assegno Unico può essere richiesto da un solo genitore al 100% solo se esiste un accordo o una sentenza che lo preveda. In mancanza di accordo e qualora un genitore richieda l’assegno senza informare l’altro, si può configurare il reato di falsa attestazione. In tali casi, è possibile denunciare la situazione alle autorità competenti.

L’Assegno Unico per i genitori separati o divorziati richiede una corretta gestione della domanda e una chiara comprensione delle regole di ripartizione dell’importo. È fondamentale rispettare le indicazioni dell’INPS e le normative vigenti per evitare errori o malintesi. Per ulteriori dettagli, è consigliabile consultare il sito dell’INPS o rivolgersi a un Patronato.

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