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Aumento dei prezzi del gas in Italia: un primato preoccupante

Un primato poco invidiabile

L’Italia si trova a fronteggiare un aumento significativo dei prezzi del gas domestico, secondo i dati recenti di Eurostat. Nel primo semestre del 2024, il Paese ha registrato un incremento del 16% su base annua, un dato che lo colloca al primo posto nell’Unione Europea per questo tipo di aumento. Mentre in media i prezzi del gas in Europa sono diminuiti del 7%, passando da 11,9 euro a 11 euro per 100 kWh, l’Italia si distingue per un trend opposto, evidenziando una situazione economica complessa e preoccupante per i consumatori.

Confronto con altri Paesi europei

Analizzando i dati, emerge che i prezzi del gas sono calati in molti Paesi europei, con la Lituania che ha registrato una diminuzione del 60%, seguita dalla Grecia e dall’Estonia con riduzioni rispettivamente del 39% e 37%. In contrasto, oltre all’Italia, anche la Francia e la Romania hanno visto aumenti, rispettivamente del 13% e 7%. Questo scenario mette in luce le disparità economiche all’interno dell’Unione Europea e le sfide che l’Italia deve affrontare per garantire un accesso equo e sostenibile all’energia.

Impatto sui consumatori e sulle bollette

Nel primo semestre del 2024, i consumatori italiani hanno avvertito un aumento anche nei costi dell’elettricità, che ha visto un incremento modesto ma significativo. I prezzi medi per le famiglie sono passati da 28,3 euro a 28,9 euro per 100 kWh, con una quota fiscale che è aumentata dal 18,5% al 24,3%. Questo aumento delle imposte, insieme alla diminuzione dei sussidi governativi, ha contribuito a un incremento complessivo delle bollette energetiche, rendendo la situazione ancora più difficile per le famiglie italiane. Nonostante ciò, i dati di Arera indicano che per i consumatori vulnerabili ci sono stati dei leggeri cali nei prezzi del gas, ma la situazione rimane complessa e incerta.

Prospettive future e considerazioni

Guardando al futuro, la situazione del mercato energetico in Italia appare incerta. Con l’aumento previsto dell’8,8% per le bollette della luce a partire dal 1° ottobre 2024, i consumatori si trovano di fronte a un dilemma: continuare a fare affidamento sul mercato libero o tornare al Servizio di Maggior Tutela, che, nonostante le recenti aumenti, continua a offrire tariffe più competitive per i consumatori vulnerabili. Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sottolinea il fallimento del mercato libero, evidenziando che nessuna delle offerte registrate risulta più vantaggiosa per i clienti tipo. Questo scenario richiede un’attenta riflessione da parte delle autorità e dei consumatori, per trovare soluzioni efficaci e sostenibili per il futuro.

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