Sono stati resi noti i dati diffusi dal Borsino immobiliare di Confedelizia, relativi alla vendita degli immobili in 104 province italiane, precisamente 47 ciità del Nord, 25 del Centro e 32 del Sud.
I dati confermano una certa stabilità dei prezzi ed un sostanziale ritorno all’affitto, ma stilla anche una classifica delle città più care e di quelle più “low cost“.
Tra i valori massimi di compravendita registrati da Confedelizia, spicca Venezia con una media di 9.500 euro al metro quadro, seguita da Roma con 7.800 euro al metro quadro e da Milano con 7.500 euro al metro quadro.
Venezia si conferma la più costosa anche per le zone semi-centrali con 6.200 euro almetro quadro, seguita da Milano al secndo posto con 5.000 euro al metro quadro e da Roma con 4.600 al metro quadro.
E non c’è due senza tre visto che Venezia si aggiudica il podio della città più cara anche per gli affitti nelle zone periferiche.
Dove invece si compra spendendo meno è a Vibo Valencia con 350 euro al metro quadro inuna zona periferica mentre ce ne vogliono 400 per una zona semicentrale. Al secondo posto delle più “economiche” si piazza Trapani dove bastano 480 euro al metro quadro per compare un appartamento in una zona centrale.
“Nel 2008 avevamo previsto una caduta delle transazione e quindi una discesa dei prezzi delle abitazioni – spiega Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia – e così si è verificato. Nel 2009 invece siamo convinti che ci sarà una stabilità sia del numero delle transazioni che dei prezzi. Questo in parte è dovuto ai disinvestimenti da attività finanziarie, dovuto alla crisi economica, e al dirottamento della relativa liquidita’ negli immobili”.
Confedilizia, poi, sottolinea un ritorno all’affitto. ”Sono state confermate le previsioni di un anno fa circa il significativo aumento nel corso del 2008 del numero dei contratti di locazione -spiega Sforza Fogliani- risultato di diversi fattori, fra cui l’aumento dei tassi dei mutui. Per il 2009, prevediamo un consolidamento di tale ritorno di interesse per l’affitto, soprattutto a causa delle perduranti difficoltà di accesso al credito da parte delle famiglie”. Il presidente di Confedilizia, quindi, annuncia una campagna per favorire l’affitto: “Si chiamera’ ‘Casa Mon Amour’ per richiamare l’attenzione sugli oltre 40 mila immobili invenduti nei centri delle città -afferma Sforza Fogliani- e allora chiedo ai politici perché si continua a costruire, sottraendo zone all’agricoltura, al verde e all’ambiente. Vogliamo rilanciare l’affitto degli immobili già costruiti e allora proponiamo una cedolare secca al 20%, che stabilisca la non cumulabilità con altri redditi”. ”Oggi, invece -spiega Sforza Fogliani – l’attuale tassazione si aggira intorno al 50-60%. Con una tassazione cosi’ alta al proprietario di casa, pagate la tasse, rimane ben poco. E non siamo solo noi a dirlo che gli immobili hanno una scarsa redditività. In questo modo, invece, emergerebbero gli affitti in nero e si eviterebbero tutti quegli immobili sfitti”.