Il contratto a chiamata è una tipologia di contratto di lavoro che sta diventando sempre più diffusa.
Si tratta di un accordo che permette al datore di lavoro di richiedere la prestazione lavorativa del dipendente solo quando ne ha effettivamente bisogno, senza l’obbligo di fornire un’occupazione stabile. In questo articolo, esploreremo più da vicino questa forma di contratto, i suoi vantaggi e svantaggi, le regole per la stipula e come difendersi in caso di abuso.
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Che cos’è il contratto a chiamata
Il contratto a chiamata, come dice il nome, permette al datore di lavoro di chiamare il dipendente solo quando ha bisogno della sua prestazione lavorativa. In pratica, il lavoratore viene impiegato solo in base alle effettive necessità dell’azienda, senza la garanzia di un’occupazione stabile. Si tratta quindi di una forma di contratto flessibile, che può essere utilizzata in situazioni in cui l’attività dell’azienda è soggetta a fluttuazioni stagionali o imprevedibili. È importante sottolineare che il contratto a chiamata non può essere utilizzato in modo indiscriminato, ma solo in presenza di determinati requisiti e rispettando precise regole. Vediamo come funziona nel dettaglio.
Come funziona il contratto a chiamata
Il contratto a chiamata prevede che il datore di lavoro comunichi al dipendente la necessità di prestare la propria attività lavorativa con un preavviso minimo di 24 ore, salvo diversi accordi tra le parti. In caso contrario, il lavoratore non è tenuto ad accettare la proposta di lavoro. Inoltre, il contratto a chiamata deve specificare il periodo di comporto, ovvero il lasso di tempo durante il quale il lavoratore deve essere a disposizione del datore di lavoro, e il compenso per ogni singola prestazione lavorativa. È importante sottolineare che, nel caso in cui il dipendente venga chiamato ma non lavori per cause imputabili al datore di lavoro, ad esempio per un ritardo nell’arrivo sul posto di lavoro, è comunque dovuto il compenso.
I vantaggi e gli svantaggi del contratto a chiamata
Il contratto a chiamata presenta vantaggi e svantaggi sia per il datore di lavoro che per il dipendente. Tra i vantaggi per l’azienda, vi è la possibilità di avere una maggiore flessibilità nella gestione del personale, adattando il numero di dipendenti alle effettive esigenze produttive. Inoltre, il contratto a chiamata consente di risparmiare sui costi del lavoro, poiché il datore di lavoro paga solo per le ore effettivamente prestate. Tuttavia, per il dipendente, il contratto a chiamata può rappresentare un limite alla pianificazione della propria vita lavorativa e personale, con una difficoltà nell’ottenere un finanziamento o nella stipulazione di un contratto di locazione. Inoltre, il lavoratore potrebbe trovarsi in una situazione di precarietà economica, poiché il salario varia in base alle effettive prestazioni lavorative.
Le regole per la stipula del contratto a chiamata
Per la stipula del contratto a chiamata, il datore di lavoro deve rispettare alcune regole specifiche. In primo luogo, il contratto deve essere stipulato per iscritto, indicando le modalità di comunicazione delle chiamate e il periodo di comporto. Inoltre, il contratto a chiamata deve prevedere un periodo di prova, che non può superare i 10 giorni lavorativi. Infine, il contratto deve essere registrato presso il centro per l’impiego e consegnato al lavoratore, che ha il diritto di richiedere una copia. È importante sottolineare che il contratto a chiamata non può essere utilizzato in modo abusivo, altrimenti il datore di lavoro potrebbe essere soggetto a sanzioni amministrative e il lavoratore potrebbe richiedere il risarcimento del danno subito.
Come difendersi in caso di abuso del contratto a chiamata
In caso di abuso del contratto a chiamata, il lavoratore può prendere alcune misure per difendersi. In primo luogo, può rivolgersi ai sindacati o alle associazioni di categoria per ottenere assistenza legale. Inoltre, può segnalare l’abuso all’ispettorato del lavoro o al centro per l’impiego. Infine, il lavoratore può richiedere il risarcimento del danno subito e, in caso di mancato pagamento delle retribuzioni, può avviare una causa civile per il recupero del credito. È importante sottolineare che il datore di lavoro che utilizza il contratto a chiamata in modo abusivo può essere soggetto a sanzioni amministrative e penali, come la reclusione fino a 2 anni e l’ammenda fino a 20.000 euro.
In conclusione, il contratto a chiamata rappresenta una forma di lavoro flessibile che può essere vantaggiosa sia per il datore di lavoro che per il dipendente, ma che deve essere utilizzata nel rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori. È importante che le parti siano consapevoli dei vantaggi e degli svantaggi di questa tipologia di contratto e che si adoperino per prevenire eventuali abusi.