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Chiusura dei mercati europei
La giornata di ieri ha visto una chiusura in ordine sparso per i listini azionari del Vecchio Continente. In particolare, Piazza Affari ha registrato un calo dello 0,6%, con il Ftse Mib che si è attestato a 35.854 punti. Tra i titoli in evidenza, Prysmian ha guadagnato un 3,4%, seguita da Interpump e Leonardo, entrambe in crescita del 1,6%. Al contrario, A2a e Mps hanno registrato un arretramento rispettivamente del 2,95% e 2,3%.
Focus sulle trimestrali americane
Negli Stati Uniti, l’attenzione è rivolta alle trimestrali delle aziende, con Netflix che ha sorpreso il mercato con risultati da record. Questo ha alimentato l’entusiasmo per il settore tecnologico, in particolare per le aziende legate all’intelligenza artificiale. Recentemente, è stata annunciata una joint venture tra SoftBank Group, OpenAI e Oracle, con un investimento iniziale previsto di 100 miliardi di dollari, destinato a quintuplicare nel tempo.
Incertezze commerciali e dichiarazioni della BCE
Nonostante le buone notizie dal fronte tecnologico, le incertezze commerciali rimangono elevate. L’ex presidente Donald Trump ha minacciato l’introduzione di tariffe su tutti i prodotti provenienti dalla Cina a partire da febbraio, il che potrebbe avere ripercussioni significative sui mercati. In questo contesto, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha espresso fiducia nel ritorno dell’inflazione al 2% e ha sottolineato la necessità per l’Europa di prepararsi a eventuali dazi statunitensi.
Andamento dei mercati obbligazionari e delle materie prime
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp-Bund si è ridotto a 107 punti base, con il titolo italiano al 3,59% e quello tedesco al 2,52%. Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio Brent oscilla intorno a 79 dollari al barile, mentre il prezzo dell’oro è salito a 2.759 dollari l’oncia. Sul mercato valutario, l’euro/dollaro si mantiene sopra quota 1,04, mentre il dollaro/yen avanza a 156,5.
Prospettive per il settore immobiliare e le aziende
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui hanno mostrato un leggero incremento, sostenuto da una riduzione dei tassi d’interesse. Secondo la Mortgage Bankers Association, nella settimana conclusasi il 17 gennaio, le richieste complessive sono cresciute dello 0,1%, con i tassi sui mutui fissi a 30 anni scesi al 7,02%. Inoltre, Johnson & Johnson ha registrato una crescita dei ricavi del 5,3% nel quarto trimestre, mentre Abbott Labs ha riportato ricavi di circa 11 miliardi di dollari, leggermente al di sotto delle aspettative. Tuttavia, entrambe le aziende prevedono un aumento dei ricavi operativi e degli utili per azione nel prossimo futuro.