Serve una “maggiore vigilanza” contro le crescenti spinte protezionistiche.
A mettere in guardia e’ la Bce che dedica ampio spazio, all’interno del suo bollettino mensile, alla valutazione delle tendenze mondiali in materia di protezionismo. Partendo da un distinzione tra misure (ad esempio tariffarie e non tariffarie) e spinte protezionistiche, l’Eurotower sottolinea come a oggi “non esistano prove importanti di un aumento delle prime ma allo stesso tempo si riscontrano segnali chiari di un’intensificazione delle seconde in determinate regioni del mondo (anche se il sostegno alla globalizzazione resta solido nelle economie di mercato emergenti). Data la cospicua perdita di benessere che un aumento di protezionismo comporterebbe – osserva l’istituto di Francoforte – cio’ richiede una maggiore vigilanza nel contrastare le pressioni in tal senso a livello internazionale”.Sebbene a oggi, osserva la Bce, “non si rilevino evidenze importanti di un aumento delle misure concrete” in tal senso, occorre “arginare le richieste di tali misure”. “Il sostegno alla globalizzazione – spiega l’istituto di Francoforte – si indebolisce in diverse regioni del mondo e cio’ non desta sorpresa, poiche’ le spinte protezionistiche tendono a rafforzarsi nei momenti di tensione economica e finanziaria. Per tale motivo, in prospettiva, e’ molto importante continuare a contrastare le richieste di misure in questo senso”. L’impatto del protezionismo sulla crescita economica, spiega ancora la Bce, “e’ sostanzialmente negativo” ma “la sua entita’ varia notevolmente da un paese all’altro e dipende in misura fondamentale dal contesto macroeconomico”. La Bce fa poi sapere che nel 2009 sette paesi di Eurolandia supereranno il tetto del 3% del rapporto deficit-Pil, infrangendo cosi’ le regole del Patto di Stabilita’. Secondo l’istituto di Francoforte, “il rapido deterioramento dei saldi di bilancio, generalizzato all’interno dell’area dell’euro, e’ riconducibile al sensibile rallentamento dell’economia, a ulteriori riduzioni delle entrate e alle misure di stimolo fiscale adottate da molti governi”. Inoltre, spiega ancora l’Eurotower, “molti governi sono incorsi in ingenti passivita’ potenziali associate alla concessione di garanzie alle banche e dovranno farsi carico delle iniezioni di capitale a sostegno del settore finanziario. Per rafforzare la fiducia del pubblico nella sostenibilita’ dei conti – conclude – e’ quindi indispensabile che i governi ristabiliscano quanto prima un impegno credibile a favore degli obiettivi di bilanci”. L’istituto di Francoforte avverte poi che l’economia mondiale “sta attraversando una fase di grave recessione”. “L’impatto sensibilmente negativo delle turbolenze finanziarie sull’attivita’ economica reale – si legge bnel bollettino – resta accentuato da una forte contrazione del commercio internazionale”, spiega la banca centrale europea, sottolineando che “le prospettive per la crescita economica internazionale rimangono estremamente incerte e i rischi sono orientati al ribasso”.