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DDL Autonomia Differenziata è legge: cosa prevede in 5 punti

Il 19 giugno 2024, il DDL Autonomia Differenziata è stato approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questa legge inaugura un processo di intesa tra lo Stato e le Regioni, prevedendo un Decreto legislativo per il trasferimento di funzioni e risorse. Le intese possono durare fino a 10 anni e possono essere rinnovate o revocate dallo Stato con un preavviso di almeno 12 mesi.

Procedura per l’Intesa Stato-Regione

Il percorso per raggiungere un’intesa tra lo Stato e la Regione richiede un minimo di 5 mesi. Questo include i 60 giorni concessi al Parlamento per esaminare le richieste. La Regione deve consultare gli Enti locali e rispettare le modalità stabilite all’interno della propria autonomia statutaria per deliberare la richiesta di ottenere ulteriori forme di autonomia.

Iter per l’Ottenimento dell’Autonomia:

  1. Schema di base tra Stato e Regione.
  2. Emendamenti di Conferenza unificata e commissioni parlamentari.
  3. Approvazione del Consiglio regionale.
  4. Disegno di legge del Consiglio dei Ministri che il Parlamento dovrà esaminare e votare.

La Tutela dei LEP

Il testo chiarisce che l’assegnazione di funzioni relative a ulteriori forme di autonomia, riguardanti diritti civili e sociali, è subordinata alla determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). I LEP sono gli standard minimi dei servizi che devono essere garantiti in tutte le Regioni.

Cambiamenti nella Distribuzione delle Risorse Regionali

Le risorse necessarie per consentire alle Regioni l’esercizio di ulteriori forme di autonomia saranno stabilite da una Commissione paritetica Stato-Regione. La Commissione includerà rappresentanti del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, del Ministro dell’economia e delle finanze, e rappresentanti delle Amministrazioni competenti, oltre ai corrispondenti rappresentanti regionali.

Benefici per le Regioni a Statuto Speciale

Grazie all’articolo 10 del DDL, anche le Regioni a Statuto speciale possono richiedere i benefici dell’autonomia differenziata, rispettando quanto previsto dai loro Statuti. Rimane confermato l’esercizio del potere sostitutivo del Governo, secondo l’articolo 120, secondo comma, della Costituzione.

Impatti su Scuola, Fisco e Lavoro

Con la legge sull’autonomia differenziata, ogni Regione potrà decidere autonomamente su questioni come istruzione, fiscalità e vari aspetti del mondo del lavoro. Questo significa che una Regione potrebbe mantenere l’intero gettito fiscale o stabilire regole diverse per l’accesso alle graduatorie dei docenti e del personale ATA. Tuttavia, c’è il rischio che le Regioni più povere, come quelle del Sud, possano rimanere indietro, compromettendo il principio di solidarietà economica.

Considerazioni Finali

Sarà necessario valutare attentamente ogni singola intesa tra la Regione e lo Stato per comprendere gli impatti in termini di sanità, lavoro, ambiente e accesso ai servizi. Questo rappresenta uno degli aspetti più delicati della procedura normativa.

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