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Decreto agevolazioni fiscali edilizia convertito in legge: guida completa

Il decreto agevolazioni fiscali edilizia è stato ufficialmente convertito in legge e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questo provvedimento introduce numerose novità riguardanti i bonus edilizi, tra cui il Superbonus, il bonus per le barriere architettoniche e il Sismabonus, con modifiche significative nelle modalità di detrazione fiscale.

In questa guida, esploreremo i punti principali del decreto convertito in legge, fornendo una spiegazione chiara delle novità per gli incentivi edilizi.

1. Bonus edilizi con detrazioni in 10 anni

La principale novità introdotta dal decreto convertito in legge sta nel fatto che la detrazione del Superbonus, del bonus barriere architettoniche e del Sismabonus dovrà obbligatoriamente avvenire in 10 anni. Fino al 27 maggio 2024, ricordiamo che per questi bonus edilizi 2024 c’era la possibilità di scegliere tra la fruizione regolare in 4/5 anni o quella in 10 anni.

Il nuovo obbligo di ripartizione in 10 anni è retroattivo. Infatti, anche se approvato con il decreto convertito al 28 maggio 2024, l’obbligo rimane per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 per l’utilizzo diretto in dichiarazione dei redditi. Ma il diktat non riguarda l’utilizzo dei crediti d’imposta derivanti da cessione o da sconto in fattura. In altre parole, se un’impresa ha acquisito crediti d’imposta attraverso questi meccanismi, non dovrà seguire la nuova regola dei 10 anni. Anche se i crediti d’imposta fanno riferimento a spese sostenute dal 1° gennaio 2024, le imprese che li acquisiscono continueranno a utilizzare i crediti secondo le vecchie modalità, cioè:

  • 4 anni se si tratta del Superbonus 2024
  • 5 anni se si tratta di Sismabonus, Sismabonus acquisti o bonus barriere architettoniche

Per approfondire, vi consigliamo la nostra guida al nuovo Superbonus 2024 con detrazioni in 10 anni.

2. Nessuna possibilità di cessione rate residue

Il decreto agevolazioni fiscali edilizia convertito in legge stabilisce che chi ha già deciso di recuperare un bonus casa utilizzando il meccanismo della detrazione fiscale, tramite ripartizione dello sconto in dichiarazione dei redditi (a rate di 4 o 10 anni) non potrà più cedere le rate residue. Cioè, se un contribuente ha già iniziato a detrarre anche solo una rata dal proprio 730 (o 770 in caso di impresa), non potrà più cedere le rate rimanenti a terzi.

Questo significa che una volta iniziato a usare il bonus nella dichiarazione dei redditi, il contribuente deve continuare a fare così. Non può più scegliere di vendere il credito fiscale né optare per uno sconto immediato in fattura per le rate restanti.

La novità riguarda tutti i bonus cedibili, dunque non soltanto il Superbonus 2024, ma anche gli altri come il bonus ristrutturazione 2024, l’Ecobonus o il Sismabonus.

3. Dal 2028 via al taglio al bonus ristrutturazione

Con l’ok definitivo al decreto agevolazioni fiscali edilizia convertito in legge arriva il taglio del bonus ristrutturazioni a partire dal 2028. Cioè, dal 2028 e fino al 2033 l’agevolazione non sarà più del 36% ma del 30%.

Attualmente, ricordiamolo, lo sconto è del 50% fino al 31 dicembre 2024, ma poi la misura tornerà a essere (come strutturalmente stabilito dalla legge istitutiva) al 36%. Cambieranno anche i limiti di spesa che passeranno dagli attuali 96.000 euro ai 48.000 euro che entreranno in vigore a partire da gennaio 2025. Se volete sapere come funziona oggi (e per tutto il 2024), vi consigliamo di leggere la guida sul bonus ristrutturazione nel 2024.

4. Contributi non più compensabili per le banche

Dal 1° gennaio 2025 le banche, gli intermediari finanziari e le imprese di assicurazioni non potranno più compensare i crediti d’imposta da bonus fiscali con:

  • i contributi previdenziali dovuti da titolari di posizione assicurativa in una delle gestioni amministrate da enti previdenziali, comprese le quote associative
  • i contributi previdenziali e assistenziali relativi ai dipendenti
  • i premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali

Nei casi di violazione del divieto, il decreto agevolazioni fiscali edilizia convertito in legge prevede il recupero di quanto indebitamente compensato, con interessi e sanzione tributaria amministrativa. Ovvero una sanzione pari al 30% del credito utilizzato.

5. Contributo interventi immobili colpiti da sisma

Nel testo divenuto legge è stato istituito anche un fondo con dotazione pari a 35 milioni di euro per il 2025, finalizzato a riconoscere un contributo a favore dei soggetti che sostengono spese per interventi da Superbonus (sia energetici che antisismici) su immobili danneggiati da eventi sismici verificatisi dal 1° aprile 2009, diversi da quelli localizzati in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Il contributo verrà erogato su richiesta dei soggetti interessati. Con un decreto ad hoc verranno stabiliti i dettagli sull’erogazione del contributo e noi vi aggiorneremo.

6. Nuova norma anti usura sui crediti a prezzi stracciati

Il decreto agevolazioni fiscali edilizia convertito in legge stabilisce anche una norma anti usura. Le banche, le assicurazioni e gli intermediari che hanno acquistato i crediti a un corrispettivo inferiore al 75%, a partire dal 2025 dovranno applicare, a queste rate, la ripartizione in 6 quote annuali.

La norma vale per i crediti generati a partire da maggio 2022. Le rate dei crediti risultanti dalla nuova ripartizione non possono essere ripartite ulteriormente, né cedute. I nuovi obblighi non scattano se banche e intermediari hanno acquistato i crediti a un corrispettivo pari o superiore al 75% dell’importo delle detrazioni, come attestato con la dichiarazione sostitutiva.

7. Rinviate la sugar tax e la plastic tax

L’introduzione della sugar tax slitta a luglio 2025. La misura doveva entrare in vigore quest’anno. Ricordiamo che è una tassa applicata a tutte le bevande analcoliche che contengono zuccheri aggiunti. La sugar tax sarà applicata nella misura di 10 centesimi al litro per i prodotti finiti e di 0,25 euro per chilogrammo per i prodotti destinati a essere utilizzati previa diluizione. A pagarla dovranno essere il produttore, il venditore al dettaglio (chi vende direttamente ai consumatori), l’acquirente e l’importatore per le bevande provenienti da Paesi non facenti parte dell’Unione Europea.

Viene invece rinviata di due anni, al luglio 2026, la plastic tax. Anche questa doveva entrare in vigore quest’anno. Specifichiamo che la plastic tax è una tassa fissa di 0,45 euro per chilogrammo applicata ai prodotti di plastica monouso venduti, noti come Macsi (manufatti di plastica a contenimento, protezione, manipolazione, o consegna di merci e alimenti in singolo impiego). Questa nuova tassa colpirà principalmente l’azienda che produce i Macsi, gli eventuali importatori di tali prodotti e naturalmente gli acquirenti.

8. Ok al contributo enti terzo settore

Il decreto divenuto legge dà il via a un contributo per la riqualificazione energetica e strutturale realizzata dagli enti del terzo settore, dalle Onlus, dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale. L’aiuto mira a sostenere la riqualificazione energetica e strutturale realizzata da tali soggetti. Il fondo ha una dotazione di 100 milioni di euro per il 2025.

Con un decreto del ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, saranno definiti i dettagli per l’accesso al contributo e noi vi faremo sapere.

Conclusione

Il decreto agevolazioni fiscali edilizia convertito in legge introduce significative novità per il settore edilizio, con l’obiettivo di incentivare interventi di miglioramento energetico e sismico degli edifici. È importante per i contribuenti e le imprese interessate prendere atto delle nuove regole e modalità di accesso ai benefici fiscali, al fine di pianificare al meglio gli interventi e ottimizzare le risorse disponibili.

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