La nuova Legge sul diritto all’oblio oncologico introduce importanti misure per garantire pari opportunità alle persone guarite da tumori, proteggendole da discriminazioni in ambiti cruciali come lavoro, concorsi pubblici, servizi finanziari, assicurativi e procedimenti di adozione. Questa legge sancisce il diritto a non dover dichiarare una pregressa patologia oncologica, rimuovendo un potenziale ostacolo per ex pazienti che desiderano reintegrarsi appieno nella vita sociale e lavorativa.
Cos’è il Diritto all’Oblio Oncologico
Il diritto all’oblio oncologico è un riconoscimento normativo che tutela i cittadini guariti da patologie oncologiche, garantendo loro di non essere discriminati nell’accesso a servizi finanziari e bancari, in percorsi di carriera e in procedure di adozione. Questo diritto è stato introdotto con la Legge 7 dicembre 2023, n.193, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 2 gennaio 2024.
Obiettivi della Legge sul Diritto all’Oblio Oncologico
La legge è nata per rispondere alle discriminazioni vissute da molti ex pazienti oncologici. A seguito della guarigione, queste persone si trovano spesso svantaggiate per l’accesso a mutui, assicurazioni, concorsi e adozioni. Lo scopo della normativa è dunque eliminare tale svantaggio, garantendo che la storia oncologica non venga considerata motivo di esclusione o discriminazione.
Quando si Può Esercitare il Diritto all’Oblio Oncologico
Il diritto può essere esercitato decorsi 10 anni dalla fine del trattamento oncologico, a condizione che non vi siano stati episodi di recidiva. In caso di patologie insorte prima dei 21 anni, il termine è ridotto a 5 anni.
Cosa Prevede la Legge sul Diritto all’Oblio Oncologico
1) Pari Opportunità nei Concorsi Pubblici
La legge impone che, in concorsi pubblici o procedure di selezione per cui siano richiesti requisiti di salute, non possano essere chieste informazioni su passate patologie oncologiche. Tale misura protegge i candidati guariti dal rischio di esclusione o pregiudizio.
2) Inserimento Lavorativo e Pari Opportunità
La normativa incoraggia il Ministero del Lavoro a promuovere iniziative per supportare l’inserimento, la permanenza e la progressione lavorativa delle persone guarite da tumori. Questo obiettivo sarà perseguito tramite specifiche politiche attive per la parità di carriera e di condizioni lavorative.
3) Accesso a Servizi Bancari, Finanziari e Assicurativi
Per l’accesso a mutui, assicurazioni o prestiti, la normativa vieta la richiesta di informazioni sanitarie relative a patologie oncologiche trascorsi i 10 anni di guarigione (o 5 anni per i casi insorti prima dei 21 anni). La legge proibisce inoltre:
- L’utilizzo di informazioni sanitarie di terze parti o pre-esistenti per definire le condizioni contrattuali.
- La richiesta di visite mediche per la stipula dei contratti.
- La valutazione del rischio sulla base di una patologia pregressa una volta scaduti i termini indicati.
4) Adozioni e Affidamento di Minori
Anche nelle procedure di adozione e affidamento, la legge sul diritto all’oblio oncologico stabilisce che i richiedenti non debbano dichiarare patologie oncologiche trascorsi i periodi indicati (10 o 5 anni). Per avviare le pratiche, gli aspiranti genitori dovranno semplicemente presentare il certificato di oblio oncologico al Tribunale per i Minori.
Come Richiedere il Certificato di Oblio Oncologico
Per ottenere il certificato necessario all’esercizio del diritto di oblio oncologico, l’interessato deve presentare una domanda documentata a una struttura sanitaria pubblica o privata accreditata, oppure a un medico del Servizio Sanitario Nazionale. Il certificato potrà essere richiesto anche al medico di medicina generale o al pediatra di fiducia.
Testo della Legge e Approfondimenti
Il testo integrale della Legge 7 dicembre 2023, n.193 e del relativo Decreto 9 agosto 2024 è disponibile per la consultazione e chiarisce tutti gli aspetti normativi legati al diritto all’oblio oncologico. La legge mira a proteggere ex pazienti oncologici in più ambiti, offrendo così uno strumento concreto per contrastare la discriminazione e facilitare l’accesso a nuove opportunità di vita, lavoro e realizzazione familiare.