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Esonero contributi per maternità e malattia dei figli per professioniste e partite IVA: come funziona e chi può richiederlo

La Camera dei Deputati ha recentemente approvato un emendamento al Disegno di Legge sul lavoro, che introduce l’esonero contributivo per le professioniste e le lavoratrici autonome in caso di maternità o malattia dei figli.

Questo provvedimento rappresenta un’importante tutela per le donne che gestiscono attività in proprio e si trovano in situazioni di fragilità familiare, come la gravidanza o l’infermità dei figli.

Di seguito, spieghiamo in modo chiaro e dettagliato cos’è l’esonero dei contributi per maternità e malattia dei figli, chi può beneficiarne e come funziona.

Cosa prevede l’esonero contributivo per professioniste e lavoratrici autonome

L’esonero contributivo è una misura pensata per offrire sostegno alle lavoratrici autonome e alle professioniste con partita IVA, che sono impossibilitate a lavorare per specifiche circostanze legate alla maternità o alla malattia dei figli. Questo beneficio consente loro di sospendere temporaneamente il pagamento dei contributi previdenziali, garantendo comunque la continuità della tutela contributiva.

In particolare, l’esonero contributivo è concesso alle lavoratrici autonome o professioniste che si trovano in una delle seguenti condizioni:

Gravidanza: Il beneficio scatta a partire dall’ottavo mese di gravidanza oppure in caso di interruzione della gravidanza dopo il terzo mese.

Malattia grave del figlio: Il provvedimento include anche le situazioni in cui il figlio minorenne della lavoratrice richiede un ricovero ospedaliero d’urgenza, oppure un intervento chirurgico a seguito di una malattia grave o infortunio.

Questo emendamento, incluso nel Disegno di Legge n. 1532 bis in discussione alla Camera dei Deputati, è stato proposto per offrire maggiore protezione alle professioniste che affrontano momenti di difficoltà personale o familiare.

A chi è destinato l’esonero contributivo

L’esonero dei contributi è riservato alle lavoratrici autonome e alle professioniste con partita IVA che si trovano nelle condizioni sopra elencate. In particolare, la misura si applica in caso di:

•Gravidanza a partire dall’ottavo mese o interruzione della gravidanza dopo il terzo mese.

•Ricovero d’urgenza o intervento chirurgico necessario per la salute del figlio minorenne.

Lo scopo di questa norma è quello di garantire una protezione maggiore alle lavoratrici autonome in situazioni di necessità, consentendo loro di sospendere temporaneamente i versamenti previdenziali senza compromettere la loro copertura contributiva.

Come funziona l’esonero contributivo

L’esonero contributivo non è automatico, ma viene riconosciuto su richiesta. Le lavoratrici autonome o professioniste che desiderano beneficiare di questo esonero devono presentare una domanda all’INPS o alla propria cassa previdenziale di appartenenza. Le modalità operative per la richiesta saranno definite da un decreto attuativo che verrà pubblicato successivamente.

Per attivare l’esonero, sarà necessario fornire:

Documentazione medica: Le lavoratrici devono presentare un certificato medico entro 15 giorni dal parto, dall’interruzione della gravidanza o dal ricovero ospedaliero del figlio.

Mandati professionali: È richiesta la documentazione relativa ai mandati professionali per attestare l’effettivo svolgimento di attività lavorativa prima della richiesta di esonero.

Certificato di ricovero: In caso di malattia grave del figlio, occorre presentare un certificato rilasciato dalla struttura sanitaria entro 15 giorni dalla dimissione del bambino.

Quando entrerà in vigore l’esonero contributivo

L’entrata in vigore dell’esonero contributivo per le professioniste è prevista per il 2025. Il beneficio sarà operativo non appena il Disegno di Legge n. 1532 bis sarà approvato dai due rami del Parlamento. Si tratta di una misura che, una volta approvata, offrirà un sostegno significativo alle lavoratrici autonome durante periodi di fragilità personale o familiare.

Altri aiuti per genitori previsti per il 2025

Oltre all’esonero contributivo per le professioniste, il 2025 potrebbe portare ulteriori aiuti per genitori e lavoratrici autonome, tra cui:

Bonus mamme per autonome e Partite IVA.

Bonus nido potenziato per il secondo figlio.

Congedo parentale aggiuntivo di due mesi retribuito all’80%.

Congedo paritario di 5 mesi pagati al 100% per entrambi i genitori.

Fringe benefit fino a 2.000 euro per i dipendenti con figli, a discrezione del datore di lavoro.

Tuttavia, si prevedono anche possibili revisioni dell’Assegno Unico, che potrebbe subire tagli a partire dal 2025. Tutte le novità relative alla Legge di Bilancio 2025 saranno rese note nei prossimi mesi, e sarà importante seguire gli aggiornamenti legislativi per conoscere i dettagli delle misure.

Conclusione

L’esonero contributivo per malattia dei figli e gravidanza rappresenta una nuova tutela per le professioniste e le lavoratrici autonome. Questa misura, prevista a partire dal 2025, mira a offrire un sostegno concreto in situazioni di difficoltà, consentendo di sospendere i contributi previdenziali in determinati periodi senza perdere la copertura.

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