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Flessione nelle richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti

Un calo significativo nelle richieste di mutui

Le richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti hanno subito una flessione significativa, registrando un decremento dello 0,7% nella settimana conclusasi il 13 dicembre. Questo dato è particolarmente rilevante se si considera che la settimana precedente aveva visto un notevole incremento del 5,4%. La volatilità nelle domande di mutuo è un segnale di incertezze nel mercato, che potrebbe influenzare le decisioni di investimento e acquisto delle famiglie americane.

Rifinanziamenti e nuove domande di mutuo

Secondo i dati forniti dalla Mortgage Bankers Association (MBA), le richieste di rifinanziamento hanno registrato una diminuzione del 2,6%. Questo potrebbe indicare che molti proprietari di casa non stanno più cercando di approfittare dei tassi di interesse più bassi, forse a causa dell’aumento dei tassi sui mutui trentennali. Tuttavia, le nuove domande di mutuo hanno mostrato un incremento dell’1,4%, suggerendo che c’è ancora un certo interesse nel mercato per nuovi finanziamenti, nonostante le difficoltà.

Aumento dei tassi di interesse

Un altro fattore significativo che ha influenzato il mercato è l’aumento dei tassi sui mutui trentennali, che sono saliti al 6,75% dal 6,67% della settimana precedente. Questo incremento potrebbe avere un impatto diretto sulla capacità delle famiglie di accedere a finanziamenti, rendendo i mutui meno accessibili per molti. Gli esperti avvertono che se i tassi continuano a salire, potremmo assistere a un ulteriore rallentamento nelle richieste di mutui, con conseguenze potenzialmente negative per il mercato immobiliare.

Contesto economico e inflazione

In un contesto più ampio, l’inflazione annuale nell’Unione Europea è aumentata al 2,5% a novembre, rispetto al 2,3% di ottobre, secondo i dati di Eurostat. Questo aumento dell’inflazione potrebbe influenzare le politiche monetarie e i tassi di interesse a livello globale. I livelli più bassi di inflazione sono stati registrati in Irlanda, mentre la Romania ha visto i tassi più alti. Il maggiore contributo all’inflazione è venuto dai servizi, un settore che continua a mostrare segni di crescita nonostante le sfide economiche.

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