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Incentivi per l’installazione di impianti GPL e metano nelle auto: come funzionano

Dal 1° luglio 2024 è possibile prenotare gli incentivi Ecobonus per l’installazione di impianti GPL e metano nelle auto. Questi incentivi, chiamati “Ecobonus – Retrofit 2024”, offrono contributi che vanno dai 400 agli 800 euro per l’installazione di impianti nuovi a GPL o a metano su veicoli di categoria M1 omologati.

In questa guida spieghiamo come funzionano gli incentivi, a chi spettano e come richiederli.

Cosa sono gli incentivi per l’installazione di impianti GPL e metano per auto

Gli incentivi per l’installazione di impianti GPL e metano sono contributi economici dedicati a chi intende installare impianti di alimentazione bifuel (GPL o metano) su autovetture a benzina o diesel fino a euro 4. I contributi sono pari a 400 euro per gli impianti GPL e a 800 euro per quelli a metano.

Questi incentivi sono parte degli incentivi auto 2024 introdotti dal decreto Ecobonus auto 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 25 maggio 2024, e disciplinati nel dettaglio dal decreto direttoriale del 3 giugno 2024.

Come richiedere il bonus GPL o metano per auto

Le persone interessate a richiedere l’Ecobonus – Retrofit devono rivolgersi direttamente agli installatori, cioè le officine, che erogano lo sconto a chi vuole trasformare la propria auto in GPL o metano. Gli installatori devono prima prenotare l’incentivo tramite la piattaforma Ecobonus, a partire dal 19 giugno 2024, e poi applicare lo sconto ai clienti.

Come funzionano gli incentivi per impianti GPL e metano

Gli incentivi vengono prima riconosciuti agli installatori che svolgono la riparazione meccanica di autoveicoli e, successivamente, trasferiti a chi installa l’impianto. La misura si concretizza per il consumatore finale sotto forma di sconto sull’impianto e sulla sua installazione. Ecco i passaggi:

  1. Gli installatori prenotano l’incentivo.
  2. Il cliente sceglie di installare un impianto di alimentazione a GPL o metano presso un installatore autorizzato.
  3. L’installatore applica uno sconto di 400 o 800 euro sul prezzo dell’impianto e della sua installazione.
  4. Il cliente paga il prezzo ridotto.
  5. L’installatore recupera il contributo dall’impresa costruttrice o importatrice dell’impianto.
  6. L’impresa costruttrice o importatrice recupera gli importi rimborsati mediante un credito d’imposta, utilizzabile in compensazione attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

Requisiti di accesso agli incentivi

I bonus per la conversione a GPL e metano spettano alle persone fisiche che installano un impianto di alimentazione a gas, nuovo di fabbrica, su un’auto a uso privato. I veicoli devono essere di categoria M1 omologati, in una classe non inferiore a euro 4. Inoltre, devono rispettare le seguenti condizioni:

  • Alla data di installazione, il veicolo non deve essere già omologato come alimentato a GPL, metano o doppia alimentazione.
  • L’impianto deve essere nuovo di fabbrica e completo di tutte le sue componenti.
  • La fattura deve indicare lo sconto praticato grazie al contributo statale.

Importo degli incentivi

Gli incentivi per la trasformazione delle auto in GPL o metano sono:

  • 400 euro per l’installazione di impianti di alimentazione a GPL.
  • 800 euro per l’installazione di impianti di alimentazione a metano.

Quando entrano in vigore gli incentivi auto 2024

Dalle ore 10:00 del 1° luglio 2024 è possibile prenotare i contributi per l’acquisto e l’installazione di impianti di alimentazione a GPL o metano su veicoli di categoria M1 con classe ambientale non inferiore a euro 4. Gli incentivi sono promossi dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e gestiti da Invitalia.

Risorse disponibili

Le risorse destinate agli incentivi per l’installazione di impianti GPL e metano per le auto ammontano a circa 10 milioni di euro. La ripartizione delle risorse è la seguente:

  • 60% per gli impianti a metano.
  • 40% per gli impianti a GPL.

Gli incentivi per l’installazione di impianti GPL e metano offrono un’opportunità significativa per ridurre i costi di conversione dei veicoli e contribuire a un ambiente più pulito. Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il decreto direttoriale del 3 giugno 2024 e il DPCM del 20 maggio 2024.

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