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Il contesto attuale delle retribuzioni in Italia
Nel 2024, l’Italia si trova ad affrontare un panorama retributivo in evoluzione, con un incremento medio degli stipendi pari al 3,5%. Tuttavia, l’inflazione, che si attesta all’1,1%, limita la crescita reale a un 2,4%. Questi dati, sebbene positivi, sono inferiori alle previsioni iniziali che indicavano un aumento del 3,8%. La ricerca condotta da WTW evidenzia come le retribuzioni di quadri e impiegati abbiano registrato i maggiori incrementi nel breve termine, mentre i dirigenti hanno beneficiato di rialzi più significativi nel lungo periodo.
Disparità salariali e opportunità per i neolaureati
Nonostante l’aumento generale delle retribuzioni, i salari dei neolaureati e dei lavoratori alle prime esperienze rimangono preoccupantemente bassi. Negli ultimi 12 mesi, la componente fissa delle retribuzioni è aumentata per tutte le categorie contrattuali di oltre il 4%, ma i neolaureati hanno visto un incremento limitato al 5%, insufficiente a compensare l’inflazione. Questo scenario porta a una perdita reale di oltre il 10% per questa categoria, evidenziando la necessità di politiche più efficaci per migliorare le prospettive salariali dei giovani professionisti.
Il Gender Pay Gap e le sue implicazioni
Un altro aspetto critico emerso dalla ricerca è il Gender Pay Gap, che rimane stabile al 15,2%. Questo divario tende ad aumentare con il livello di inquadramento, evidenziando le disparità esistenti tra i vari settori. I settori con il gap più elevato sono i Financial Services e l’Automotive, mentre i settori come Transportation e Natural Resources mostrano divari più contenuti. È fondamentale affrontare queste disuguaglianze per garantire un mercato del lavoro più equo e inclusivo.
Prospettive future e confronto europeo
Guardando al futuro, le previsioni per il 2025 indicano una stabilità salariale con un incremento previsto del 3,5%, ma con un’inflazione in lieve aumento all’1,6%, il che significa che la crescita reale sarà limitata a un 1,9%. A livello europeo, paesi come Germania, Francia e Regno Unito mostrano aumenti salariali medi superiori, evidenziando la necessità per l’Italia di migliorare la competitività dei propri stipendi. La retribuzione d’ingresso per i neolaureati italiani, attualmente di circa 30.500 euro, rimane tra le più basse d’Europa, spingendo molti giovani a cercare opportunità all’estero.