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Investimenti: dal mindset alla diversificazione, tutti gli elementi indispensabili per creare una strategia

Investire sui mercati, raggiungendo gli obiettivi di rendimento prefissati nel corso di una pianificazione finanziaria, è un esercizio che richiede, oltre ad un minimo di esperienza, specifiche skill che di norma si acquisiscono con la formazione.

È ovvio, ad esempio, che per costruire una solida asset allocation sia necessario diversificare correttamente il patrimonio personale, tenendo conto del proprio profilo di rischio e orizzonte temporale, tanto quanto conoscere il funzionamento dei vari strumenti finanziari, al fine di avere un bilanciamento ottimale del portafoglio.

In ogni caso, come sottolineano anche gli esperti di una realtà di riferimento nel panorama della formazione finanziaria come la Alfio Bardolla Training Group, il mindset è il punto di partenza per ogni buona strategia di investimento, ossia quello che viene comunemente definito come la mentalità, lo stato d’animo o l’insieme di atteggiamenti di una persona.

Sviluppare un mindset e investire efficacemente sui mercati

La mentalità, o mindset che dir si voglia, è molto importante quando si opera sui mercati finanziari, in quanto serve a sviluppare quelle abitudini che rendono il risparmiatore resiliente nel tempo; e se alcuni soggetti sono naturalmente predisposti a raggiungere tale consapevolezza, altri, per conseguire il medesimo status, potrebbero necessitare di tempo e in alcuni casi di un vero e proprio training.

Il più delle volte nel momento in cui si inizia ad investire le cose non vanno come preventivato nella pianificazione definita a monte, per questo motivo la maggior parte delle persone tende ad abbandonare il progetto di investimento, prima della naturale scadenza: sviluppare un mindset adeguato serve quindi a navigare con la barra dritta tra gli alti e bassi dei mercati finanziari, imparando così a gestire le criticità e a tramutare le stesse in opportunità.

Uno dei primi passi, per acquisire una mentalità vincente, è fissare degli obiettivi di rendimento verosimilmente realizzabili e identificarli con cose tangibili, come ad esempio l’acquisto di un immobile o di un’auto, la costruzione di un capitale di una certa rilevanza da utilizzare per la formazione o per assicurarsi una rendita che vada ad integrare in futuro le prestazioni previdenziali.

È facilmente intuibile che in virtù di tutto ciò è essenziale adottare una prospettiva di lungo termine e affrontare con pazienza e disciplina le oscillazioni dei mercati. Un altro aspetto da non sottovalutare è rappresentato dalla formazione: un’educazione costante, infatti, consente di rimanere al passo con i continui mutamenti che vi sono nel mondo degli investimenti.

Quest’abitudine è strettamente connessa all’acquisizione di sani principi finanziari, fondamentali per rispettare i budget e le pianificazioni e non contrarre debiti inutili che possano intaccare il patrimonio personale.

Come diversificare il portafoglio di investimento

Naturalmente, come già accennato, la diversificazione di portafoglio è un tassello essenziale per la buona riuscita di una pianificazione finanziaria.

Suddividere il capitale in asset class con una correlazione vicendevole tale da garantirne un bilanciamento ottimale è estremamente importante, al fine di non sottoporre il patrimonio agli eccessi di volatilità che potrebbero far desistere il risparmiatore dal portare a termine la pianificazione attraverso cui raggiungere gli obiettivi di rendimento.

Per diversificare il portafoglio è possibile selezionare i singoli strumenti finanziari oppure demandare tale attività a figure specializzate operanti nel campo degli investimenti.

I fondi comuni di investimento rappresentano, nella fattispecie, una soluzione molto efficace per investire in azioni, in obbligazioni o in specifici settori e per dare l’opportunità al risparmiatore di suddividere anche piccoli capitali in modo ottimale, limitando le spese per le transazioni.

L’aspetto interessante di questa formula operativa è rappresentata dalla possibilità di scegliere la tipologia di gestione di cui si vuole fruire: difatti, si possono selezionare fondi attivi, che presentano commissioni di gestione un po’ sopra la media, o i cosiddetti exchange traded fund che replicano passivamente un benchmark e sono gravati da un total expense ratio decisamente più contenuto.

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