Uno spiraglio arriva dall’Istat che nel tracciare il quadro economico del nostro paese ha reso noto come l’unico settore a resistere alla crisi sia l’agricoltura.
Dopo un inizio d’anno piuttosto fiacco con una crescita limitata, l’agricoltura ha fatto registrare una buona performance con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
A conti fatti si è notato come l’andamento del settore agricolo non sia in linea con quello negativo registrato dagli altri settori produttivi, come sottolineato poi dalla Cia-Confederazione italiana degli agricoltori. L’associazione di categoria sottolinea che su base annua il valore aggiunto agricolo segna un una cifra positiva, mentre per l’industria in senso stretto si ha un crollo del 16,7%, per le costruzioni una diminuzione del 5,6% e per quello dei servizi un calo del 2,6%.
Non sono però tutte rose e fiori, visto che la Cia avverte “Gli agricoltori continuano a fare i conti con grandi difficoltà, sempre più stretti dai costi produttivi e contributivi e dalla mancanza di strategie mirate allo sviluppo e alla competitività“.
I costi del lavoro aumentano vertiginosamente, mentre i prezzi imposti dai distributori diminuiscono, lasciando tra l’altro invariati i prezzi per i consumatori, così da danneggiare la filiera economica per ben due volte.
La prima mettendo a rischio la sopravvivenza dell’agricoltura italiana, la seconda non trasferendo i vantaggi dei prezzi crollati a favore delle tasche degli italiani, in un periodo nero come questo.