Il lavoro domestico, che include figure come colf, badanti, baby-sitter e altri lavoratori che contribuiscono alla gestione della vita familiare, è disciplinato da una normativa che regola contratti, retribuzione e contributi. Dal 2024 sono entrati in vigore nuovi aggiornamenti sui minimi tabellari e sono stati introdotti maggiori controlli fiscali per contrastare l’evasione nel settore. In questa guida vediamo come assumere un lavoratore domestico, quali sono i contratti disponibili, la retribuzione prevista e come versare i contributi.
Cos’è il Lavoro Domestico
Il lavoro domestico si riferisce a prestazioni di servizi all’interno di una famiglia, che possono includere la gestione della casa (pulizia, cucina, lavanderia), assistenza personale (come quella offerta da badanti o baby-sitter), o mansioni specifiche come quelle svolte da giardinieri, autisti o portieri di residenze private.
Il settore è spesso esposto a forme di lavoro nero, motivo per cui la Legge di Bilancio 2024 ha potenziato i controlli fiscali, abilitando una maggiore interoperabilità tra Agenzia delle Entrate e INPS per monitorare e analizzare i dati del settore.
Chi Sono i Lavoratori Domestici
I lavoratori domestici comprendono figure come colf, badanti, baby-sitter, autisti e cuochi. Questi lavoratori svolgono mansioni legate alle necessità della famiglia presso il domicilio del datore di lavoro o dei suoi familiari stretti.
In particolare, il termine “colf” è un’abbreviazione di “collaboratore familiare” e si riferisce a chi si occupa delle pulizie della casa, della preparazione dei pasti e della gestione della biancheria.
Come Assumere un Lavoratore Domestico
Esistono due modalità principali per formalizzare il rapporto di lavoro domestico:
- Libretto Famiglia INPS: Utilizzato per prestazioni occasionali, il libretto famiglia è un sistema di voucher nominativi con un valore fisso di 10 euro per ogni ora di lavoro. Può essere finanziato tramite versamenti F24 o il Portale Pagamenti INPS.
- Contratto di Lavoro Domestico: Questa opzione è utilizzata per rapporti di lavoro continuativi. Il contratto può essere a tempo determinato o indeterminato e può prevedere orari part-time, full-time o a ore. Il contratto deve specificare che il lavoro si svolgerà presso l’abitazione del datore o di suoi familiari.
Contratto di Lavoro Domestico: Regole e Tipologie
Il contratto di lavoro domestico è disciplinato dal CCNL Lavoro Domestico, che stabilisce regole specifiche riguardo a orari di lavoro, ferie, malattia, infortuni e altri diritti del lavoratore.
- Orario di Lavoro: Per i lavoratori conviventi, l’orario massimo è di 54 ore settimanali, mentre per i non conviventi è di 40 ore settimanali.
- Ferie: 26 giorni lavorativi all’anno.
- Malattia e Infortuni: Il contratto prevede la conservazione del posto di lavoro in caso di malattia o infortunio, con il lavoratore che percepisce una percentuale della retribuzione a seconda del periodo di malattia.
- Tredicesima: Dovuta entro il mese di dicembre.
- Licenziamento e Dimissioni: Il periodo di preavviso varia a seconda dell’anzianità e dell’orario di lavoro settimanale.
Retribuzione e Paga Oraria
Dal 2024, i lavoratori domestici hanno beneficiato di un aumento dello 0,7% sui minimi tabellari, in linea con l’adeguamento ISTAT. La paga oraria varia in base alla categoria e all’esperienza del lavoratore, con un minimo di circa 5,30 euro e un massimo di 11,45 euro per i non conviventi.
Contributi da Versare per i Lavoratori Domestici
Il datore di lavoro è tenuto a versare i contributi previdenziali trimestralmente all’INPS. I contributi vengono calcolati sulla base della retribuzione oraria e del numero di ore lavorate. Parte di questi contributi può essere trattenuta dallo stipendio del lavoratore.
Per il 2024, i contributi orari per un lavoratore a tempo indeterminato sono i seguenti:
- Stipendio fino a 9,40 euro/ora: 1,66 euro di contributi.
- Stipendio tra 9,40 e 11,45 euro/ora: 1,88 euro di contributi.
- Stipendio superiore a 11,45 euro/ora: 2,29 euro di contributi.
I contributi variano leggermente per i contratti a tempo determinato e includono una quota addizionale dell’1,40% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali.
Pagamento e Verifica dei Contributi
Il datore di lavoro può pagare i contributi tramite il Portale dei Pagamenti INPS, con l’opzione di pagamento online tramite pagoPA o utilizzando un avviso di pagamento. È inoltre possibile verificare i contributi accreditati tramite il servizio “Cassetto Previdenziale” disponibile sul sito INPS.
Sanzioni per Lavoro Domestico in Nero
Il mancato pagamento dei contributi previdenziali comporta sanzioni amministrative e penali, che variano a seconda dell’importo non versato e della gravità dell’infrazione. Le sanzioni possono includere multe che vanno da 200 a 50.000 euro e, nei casi più gravi, la reclusione fino a tre anni.
Livelli e Mansioni dei Lavoratori Domestici
Il CCNL Lavoro Domestico suddivide i lavoratori in diverse categorie, che vanno dai collaboratori generici (livello A) agli assistenti specializzati (livello DS), ognuno dei quali ha mansioni e retribuzioni differenti. Ad esempio, un collaboratore di livello BS, come un assistente a persone autosufficienti, percepisce una retribuzione settimanale di circa 200 euro per 25 ore di lavoro.
Il lavoro domestico è regolato da normative precise che tutelano sia i lavoratori che i datori di lavoro. Per evitare sanzioni e garantire un rapporto di lavoro equo, è fondamentale rispettare le norme contrattuali, versare i contributi e formalizzare correttamente l’assunzione.