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Il contesto della lotta all’evasione fiscale
Negli ultimi anni, l’Italia ha intensificato gli sforzi per combattere l’evasione fiscale, in particolare nei confronti delle grandi multinazionali del settore tecnologico. Recentemente, Google ha versato oltre 326 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate, un passo significativo che segna un cambiamento nella relazione tra il Fisco italiano e i giganti del web. Questo pagamento è il risultato di un’indagine condotta dalla Procura di Milano, che ha portato a un accordo tra Google e il Fisco, chiudendo un contenzioso che durava dal 2015.
Il caso Google: evasione o elusione?
La questione centrale emersa dall’indagine riguarda la distinzione tra evasione ed elusione fiscale. I pubblici ministeri milanesi hanno chiarito che, nel caso di Google, non si trattava di evasione, ma di elusione, definita come un “abuso del diritto”. In sostanza, Google ha fatturato le sue entrate pubblicitarie in Irlanda, evitando di pagare le tasse in Italia, nonostante i server utilizzati per le operazioni siano situati nel nostro Paese. Questo ha portato il Fisco a sostenere che Google avesse una “stabile organizzazione” in Italia, obbligandola a versare le imposte dovute.
Un trend crescente tra le multinazionali
Il pagamento di Google non è un caso isolato. Altre multinazionali, come AirBnB e Netflix, hanno affrontato situazioni simili, accettando di regolarizzare le loro posizioni fiscali in Italia. AirBnB, ad esempio, ha versato 576 milioni di euro per sanare le sue pendenze fiscali, mentre Netflix ha contribuito con 55 milioni di euro per chiudere un contenzioso. Questi eventi indicano un cambiamento significativo nella percezione delle responsabilità fiscali da parte delle aziende tecnologiche, che ora sembrano più disposte a collaborare con le autorità italiane.
Il futuro della tassazione delle big tech
Con l’aumento della pressione fiscale e la crescente attenzione da parte delle autorità, è probabile che altre multinazionali seguiranno l’esempio di Google e delle altre aziende. La lotta all’evasione fiscale non si limita solo a Google, ma si estende anche ad altre grandi piattaforme come Amazon e Meta, che sono attualmente sotto inchiesta per presunti mancati pagamenti delle imposte. La situazione attuale suggerisce che il Fisco italiano ha trovato strumenti efficaci per garantire che le multinazionali contribuiscano equamente al sistema fiscale, anche in assenza di una Global Tax.