Panoramica sull’andamento delle borse europee
Le borse europee hanno registrato una seduta negativa, con il Ftse Mib di Piazza Affari che ha ceduto l’1,8%, chiudendo a 33.787 punti. Tra i titoli più colpiti, Tim ha subito un calo significativo del 7,9%, nonostante l’offerta da 700 milioni di euro da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e di Retelit per Sparkle. Gli investitori attendono sviluppi sulla cessione della quota di Vivendi, che continua a influenzare il sentiment del mercato.
Un altro titolo in difficoltà è stato Stm, che ha visto un ribasso del 6,3% a causa di un sell-off nel settore tecnologico e di un outlook debole da parte di Micron. In controtendenza, Saipem ha guadagnato il 3,4% grazie a una nuova commessa in Nigeria del valore di 900 milioni di dollari, dimostrando che ci sono opportunità anche in un contesto di mercato difficile.
Le decisioni della Federal Reserve e le loro ripercussioni
La Federal Reserve ha recentemente deciso di ridurre i tassi di interesse di 25 punti base, ma ha segnalato che ci saranno solo due ulteriori riduzioni nel 2025. Il presidente Jerome Powell ha mantenuto un tono prudente, il che ha innescato un sentiment di avversione al rischio sui mercati. Questo ha portato a una maggiore cautela tra gli investitori, che temono che l’inflazione possa continuare a influenzare le politiche monetarie future.
Inoltre, la Bank of Japan ha deciso di mantenere i tassi invariati, mentre la Bank of England ha tenuto fermo il costo del denaro, ma con un numero di voti a favore di un possibile taglio superiore alle attese. Questi sviluppi hanno alimentato le aspettative di un allentamento della politica monetaria nel prossimo anno, influenzando ulteriormente il sentiment del mercato.
Analisi dei dati economici e delle materie prime
Negli Stati Uniti, le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese a 220.000, superando le attese degli analisti. Questo dato, insieme a un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, suggerisce una crescita robusta dell’economia, nonostante una leggera flessione nei profitti aziendali. L’indice dei prezzi PCE ha mostrato una diminuzione, indicando una bassa inflazione, che potrebbe influenzare le future decisioni della Fed.
Nel mercato delle materie prime, il petrolio Brent ha scivolato sotto i 73 dollari al barile, mentre l’oro ha visto un deprezzamento sotto i 2.600 dollari l’oncia, a causa del rafforzamento del dollaro. Sul mercato valutario, il cambio euro/dollaro ha bucato al ribasso quota 1,04, mentre il dollaro/yen è salito a 157,7. Anche le criptovalute hanno mostrato volatilità, con il Bitcoin che scambia in prossimità dei 100.000 dollari.