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Operazione contro la ‘ndrangheta: sequestri e arresti in diverse province

Un’operazione di vasta portata

Il 13 febbraio, i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Brescia, insieme al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, hanno dato vita a un’importante operazione contro la criminalità organizzata. Coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia, sono state eseguite 12 misure cautelari e il sequestro preventivo di oltre 8.5 milioni di euro. Le operazioni hanno interessato diverse province italiane, tra cui Brescia, Torino, Verona, Reggio Emilia, Modena, Cremona, Milano, Monza-Brianza, Mantova, Varese, Catania e Reggio Calabria, estendendosi anche a Spagna e Svizzera.

Un’associazione per delinquere di matrice ‘ndranghetista

L’indagine ha rivelato l’esistenza di un’associazione per delinquere di matrice ‘ndranghetista, attiva nel territorio bresciano. Questa organizzazione era dedita alla commissione di una frode fiscale di notevoli proporzioni, stimata in oltre 365 milioni di euro, nel settore del commercio delle materie plastiche. Le modalità operative del gruppo criminale erano estremamente articolate, sfruttando una rete di aziende fittizie e transazioni commerciali ingannevoli per eludere il fisco.

Implicazioni e reazioni

Le conseguenze di questa operazione sono significative non solo per la lotta alla criminalità organizzata, ma anche per il sistema economico legale. La scoperta di frodi di tale entità mette in luce la vulnerabilità del mercato e l’importanza di un controllo più rigoroso. Le autorità competenti hanno espresso soddisfazione per i risultati ottenuti, sottolineando l’importanza della collaborazione tra diverse forze di polizia e istituzioni per combattere efficacemente la criminalità organizzata. L’operazione ha anche suscitato l’interesse dei media, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza pubblica riguardo ai rischi associati alla criminalità economica.

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