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Piazza Affari in calo: analisi della settimana volatile per l’azionario

Un avvio debole per Piazza Affari

La settimana si chiude con un andamento negativo per Piazza Affari, che ha visto il Ftse Mib cedere lo 0,95% a 33.465 punti. Questo calo è stato accompagnato da una prevalenza di titoli in rosso, evidenziando un clima di incertezza tra gli investitori. Le vendite si sono concentrate su nomi noti come Saipem (-2,2%), Finecobank (-2,1%) e Mps (-2%), mentre Recordati ha mostrato una leggera resistenza con un incremento dello 0,1%.

Le influenze delle banche centrali

Il mercato sta ancora digerendo le ultime indicazioni provenienti dalle banche centrali, in particolare quelle della Federal Reserve. Gli investitori sono in attesa del dato sul PCE core statunitense, che potrebbe avere un impatto significativo sulle aspettative riguardo un possibile allentamento della politica monetaria. I toni restrittivi emersi dalla riunione di questa settimana hanno contribuito a creare un clima di cautela tra gli operatori di mercato.

Rischi e opportunità nel contesto globale

Negli Stati Uniti, la situazione politica si complica con il rischio di uno shutdown governativo, a seguito del fallimento di un disegno di legge sostenuto da Donald Trump. Questo scenario potrebbe influenzare ulteriormente la fiducia degli investitori. In Europa, oggi si osservano le scadenze tecniche di opzioni e futures, un evento noto come il “giorno delle quattro streghe”, che storicamente porta a una maggiore volatilità nei mercati.

Focus sull’andamento obbligazionario e delle materie prime

In Italia, l’attenzione è rivolta agli indici di fiducia dei consumatori e delle imprese, indicatori chiave per valutare la salute dell’economia. Sul fronte obbligazionario, il rendimento del decennale statunitense è risalito al 4,55%, mentre lo spread Btp-Bund si mantiene sopra i 117 punti base. Il titolo a 10 anni italiano ha visto un aumento al 3,47%, rispetto al 2,30%% del benchmark tedesco.

Andamento delle materie prime e del Forex

Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio Brent scambia attualmente a 72,5 dollari al barile, mentre l’oro oscilla intorno ai 2.600 dollari l’oncia. Sul mercato valutario, il cambio euro/dollaro rimane sotto quota 1,04, con il dollaro/yen che si attesta intorno a 157. Infine, nel mondo delle criptovalute, il Bitcoin ha registrato un ritracciamento, scendendo a $97.000.

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