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Premio Masi 2023: celebrazione della bellezza e della cultura in Valpolicella

Un evento di prestigio nel cuore della Valpolicella

Il Premio Masi, giunto alla sua 43esima edizione, si è tenuto presso il nuovo centro polifunzionale Masi a Monteleone21, un luogo simbolico nel cuore della Valpolicella. Questo evento annuale, che dal 1981 celebra personalità di spicco nel campo della cultura e della civiltà, ha visto la partecipazione di illustri premiati come l’imprenditore Riccardo Illy, lo scultore Arcangelo Sassolino e l’attivista Sara Segantin. La cerimonia ha avuto come tema centrale “Il circolo virtuoso della Bellezza”, un concetto che invita a riflettere sull’importanza di mantenere l’umanità al centro del progresso tecnologico.

Il significato del premio e delle personalità premiate

Ogni premiato ha condiviso le proprie riflessioni riguardo al riconoscimento ricevuto. Riccardo Illy ha sottolineato come la sua visione imprenditoriale sia sempre stata ispirata dalla ricerca del “buono” e del “bello”, elementi fondamentali per il suo lavoro. Arcangelo Sassolino ha evidenziato l’importanza di mantenere un dialogo tra cultura e innovazione, mentre Sara Segantin ha auspicato un modello di sviluppo culturale ed economico che superi le contraddizioni attuali. Donatella Cinelli Colombini, premiata per il suo impegno nell’enoturismo, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di preservare la bellezza dei distretti vitivinicoli, mentre Fratel Gedovar Nazzari ha parlato dell’importanza dei valori umanistici nel lavoro sociale e educativo.

La bellezza come valore fondamentale

Il tema della bellezza, centrale in questa edizione del premio, è stato interpretato in vari modi dai premiati. La bellezza non è solo un concetto estetico, ma rappresenta anche un valore etico e sociale. La ricerca della bellezza, secondo i premiati, deve essere un obiettivo collettivo, capace di unire le diverse sfere della vita umana. In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, è fondamentale non perdere di vista l’importanza dei valori umani e della creatività. La celebrazione della bellezza diventa quindi un atto di resistenza contro l’omologazione e la superficialità.

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