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Quota 103 nel 2024: Requisiti, funzionamento, pensione anticipata e novità per il 2025

Quota 103 è un sistema di pensione anticipata che permette ai lavoratori di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età.

Questa formula, attiva anche nel 2024, consente di uscire dal mondo del lavoro prima rispetto alla pensione di vecchiaia, ma con alcune penalizzazioni. In questa guida vedremo nel dettaglio come funziona Quota 103, quali sono i requisiti, le modalità per accedervi e le novità previste per il 2025.

Cos’è Quota 103?

Quota 103 è un’opzione di pensionamento anticipato che permette di ritirarsi dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età, a condizione che entrambi i requisiti siano maturati entro il 31 dicembre 2024. Questa misura rientra tra le formule delle “quote”, simili a quelle già viste in passato, come Quota 100 e Quota 102, che permettono l’uscita anticipata dal lavoro per i lavoratori nati in determinati anni.

Requisiti per Quota 103 nel 2024

Per accedere a Quota 103 nel 2024, i requisiti richiesti sono:

  • 41 anni di contributi versati.
  • 62 anni di età, maturati entro il 31 dicembre 2024.

Secondo la circolare n. 39 del 27 febbraio 2024, per il perfezionamento del requisito contributivo, è valida qualsiasi contribuzione versata o accreditata in favore dell’assicurato, a condizione che siano stati raggiunti almeno 35 anni di contributi al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e prestazioni equivalenti.

Come funziona Quota 103 nel 2024

La legge di bilancio 2024 stabilisce che, per coloro che maturano i requisiti nell’anno, l’importo dell’assegno sarà calcolato secondo le regole del sistema contributivo. Tuttavia, il massimale per la pensione anticipata non può superare quattro volte il limite delle pensioni minime Inps, fissato nel 2024 a 598,61 euro al mese. Questo implica che l’importo massimo erogabile sarà di 2.394,44 euro al mese fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Tra i 62 e i 67 anni, chi sceglie Quota 103 subirà quindi delle penalizzazioni, con un tetto massimo di pensione. Al compimento dei 67 anni, l’assegno pensionistico sarà ricalcolato senza limitazioni, sulla base dei contributi effettivamente versati.

Quando si può andare in pensione con Quota 103

Per quanto riguarda la decorrenza della pensione, le finestre di uscita variano in base al datore di lavoro:

  • settore privato: il trattamento pensionistico decorre dopo sette mesi dalla maturazione dei requisiti.
  • settore pubblico: il trattamento pensionistico decorre dopo nove mesi dalla maturazione dei requisiti.

Per il personale della scuola e AFAM, continuano ad applicarsi le disposizioni specifiche previste dall’articolo 59, comma 9, della legge n. 449 del 1997.

Penalizzazioni per chi sceglie Quota 103

Optare per Quota 103 comporta alcune penalizzazioni. Il calcolo dell’assegno avviene interamente con il sistema contributivo, il che porta a una riduzione dell’importo pensionistico. Si stima una perdita di circa il 10% dell’assegno per un lavoratore con una retribuzione lorda annua di 25.000 euro.

Inoltre, i periodi di attesa tra la maturazione dei requisiti e l’erogazione della pensione comportano ulteriori perdite economiche, con un mancato guadagno significativo, soprattutto considerando l’aspettativa di vita media.

Calcolo della pensione con Quota 103

Il calcolo della pensione con Quota 103 avviene secondo il sistema contributivo, che si basa su:

  • la retribuzione annua dei lavoratori dipendenti o i redditi dei lavoratori autonomi.
  • i contributi annui calcolati in base all’aliquota di computo.
  • il montante individuale, ottenuto sommando i contributi annui rivalutati.
  • l’applicazione del coefficiente di trasformazione, che varia in funzione dell’età del lavoratore al momento della pensione.

Per facilitare il calcolo della pensione futura, l’Inps mette a disposizione il servizio “La mia pensione futura”, che permette di simulare l’importo della pensione sulla base della normativa vigente.

Quanto si prende con Quota 103 nel 2024

L’importo della pensione con Quota 103 nel 2024 è limitato a un massimo di 2.394,44 euro al mese, corrispondenti a quattro volte il trattamento minimo. Qualora l’importo spettante superi questa cifra, l’eccedenza verrà corrisposta solo al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria.

Come presentare domanda per Quota 103 nel 2024

La domanda per accedere a Quota 103 nel 2024 deve essere presentata telematicamente tramite i seguenti canali:

  • direttamente dal sito Inps: accedendo tramite Spid, CNS o CIE.
  • contact center Inps: chiamando il numero verde 803164 da rete fissa o 06164164 da mobile.
  • istituti di patronato: che forniscono supporto per l’invio della domanda.

Quota 103 nel 2025

Quota 103 è stata confermata per il 2025, per cui rimane una possibilità per chi vuole andare in pensione prima, ma con condizioni meno favorevoli rispetto al passato. In particolare, si sta valutando una riduzione degli assegni per coloro che scelgono di uscire dal mercato del lavoro anticipatamente. La logica alla base di questa decisione risiede nella necessità di ridurre il costo complessivo della misura, soprattutto in un contesto in cui il governo si trova a fare i conti con risorse limitate e priorità finanziarie pressanti.

Stando a quanto emerso, infatti, il governo ha intenzione di ridurre la dotazione del dossier previdenza nella manovra 2025, prevedendo con la Nadef risorse pari a 1 miliardo (500 milioni in meno rispetto all’importo di 1,5 miliardi previsto inizialmente). Di conseguenza, se da un lato viene confermata la proroga di Quota 103 anche per il 2025, dall’altro si stanno valutando cambiamenti significativi che potrebbero rendere meno conveniente questa opzione per i lavoratori.

Riferimenti normativi

  • Testo integrale della legge di bilancio 2023.
  • Testo finale della legge di bilancio 2024.
  • Messaggio Inps n. 454 del 01-02-2024.
  • Circolare Inps n. 39 del 27 febbraio 2024.

Conclusione

Quota 103 rappresenta una possibilità di pensionamento anticipato per i lavoratori che hanno maturato i requisiti. Tuttavia, è importante valutare attentamente le conseguenze economiche e le possibili penalizzazioni prima di prendere una decisione definitiva.

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