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Redditometro 2024: cos’è, come funziona e quando scatta il controllo

Il redditometro 2024 è uno strumento di controllo fiscale utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per determinare indirettamente il reddito complessivo delle persone fisiche, confrontando il reddito dichiarato con il loro effettivo stile di vita e capacità di spesa. Con l’approvazione del Decreto 7 maggio 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, vengono introdotti nuovi criteri per l’accertamento sintetico del reddito, ma il decreto è stato temporaneamente sospeso dal premier Giorgia Meloni per ulteriori approfondimenti.

Cos’è il redditometro 2024

Il redditometro 2024 consente all’Agenzia delle Entrate di stimare il reddito complessivo delle persone fisiche basandosi sulla loro capacità di spesa, confrontando i redditi dichiarati con le spese effettivamente sostenute. Questo strumento mira a identificare discrepanze significative tra il reddito dichiarato e il tenore di vita del contribuente.

Quando scatta il controllo del redditometro

Il controllo del redditometro scatta quando il reddito dichiarato dal contribuente è inferiore alle spese sostenute, evidenziando una discrepanza significativa. Il controllo è attivato se la differenza tra il reddito dichiarato e le spese sostenute supera il 20%. Il redditometro si applica alle persone fisiche e non alle aziende, e prende in esame le spese sostenute dal 2016 in poi.

Redditometro sospeso nel 2024

Il Decreto 7 maggio 2024, che reintroduceva il redditometro, è stato sospeso il 22 maggio 2024 dal premier Giorgia Meloni, che ha definito il provvedimento come un “grande fratello fiscale”. La sospensione è stata ufficializzata dal viceministro Maurizio Leo il 23 maggio 2024. La sospensione non implica l’annullamento definitivo del redditometro, che potrebbe entrare in vigore dal 2025 con possibili modifiche.

Come funziona il redditometro

Il redditometro stima il reddito del contribuente basandosi su indicatori e parametri semplificati. L’Agenzia delle Entrate può effettuare l’accertamento sintetico dei redditi partendo dalla determinazione “sintetica” dei maggiori redditi relativi agli anni d’imposta a partire dal 2016. Il contribuente ha la possibilità di dimostrare che le spese sono state finanziate con redditi diversi da quelli dichiarati nel periodo d’imposta, che le spese attribuite hanno un diverso ammontare, o che la quota del risparmio utilizzata si è formata negli anni precedenti.

Redditometro 2024: spese conteggiate

L’Agenzia delle Entrate, per determinare il reddito complessivo del contribuente, considera:

  • spese sostenute, anche diverse da quelle indicate nella Tabella A del decreto
  • spese per beni nella disponibilità del contribuente, applicando una spesa minima presunta
  • una quota delle spese essenziali per uno standard di vita minimamente accettabile
  • incrementi patrimoniali imputabili al periodo d’imposta
  • una quota di risparmio non utilizzata per consumi, investimenti o altre spese

Non sono considerate:

  • le spese relative esclusivamente all’attività di impresa o all’esercizio di arti e professioni, se documentate
  • le entrate correnti ma i risparmi accumulati nel corso della vita

Redditometro: esempio pratico di spese

L’Agenzia delle Entrate può utilizzare molte voci per verificare il reddito presunto dei contribuenti. Alcuni esempi includono:

  • spese per alimenti e abbigliamento di lusso
  • mutuo e affitto, spese per acqua e condominio, manutenzione e agenti immobiliari
  • investimenti in azioni, francobolli e oro
  • spese per energia, casa e salute, inclusi riscaldamento centralizzato
  • mobili, elettrodomestici e servizi per la casa
  • collaboratori domestici e altri servizi
  • assicurazioni per responsabilità civile, incendio e furto per veicoli, e pagamento del bollo
  • spese per telefonia mobile e istruzione
  • costi per il tempo libero, auto e cavalli
  • giochi e giocattoli, elettronica, libri, giornali, abbonamenti e lotterie

Chi rischia con il redditometro

Il redditometro interessa quei contribuenti che presentano scostamenti significativi tra il loro stile di vita e i redditi dichiarati. Gli scostamenti rilevanti sono quelli superiori al 20%. Le differenze inferiori a questa soglia non verranno prese in considerazione.

Da quando parte il redditometro 2024

Gli accertamenti sintetici dovevano partire dal 2024, ma con la sospensione del Decreto da parte del premier Giorgia Meloni, le date potrebbero cambiare. Il Decreto indicava che il controllo si applicava ai redditi degli anni d’imposta a partire dal 2016. Le modifiche e le nuove date saranno definite dal governo.

Il redditometro 2024 rappresenta uno strumento di controllo fiscale che mira a contrastare l’evasione fiscale verificando la corrispondenza tra reddito dichiarato e capacità di spesa. È importante per i contribuenti essere a conoscenza delle nuove regole e delle scadenze per evitare sanzioni. Per ulteriori dettagli, si consiglia di consultare le comunicazioni ufficiali e rivolgersi a un consulente fiscale.

Approfondimenti e aggiornamenti

Per rimanere aggiornati sulle novità fiscali e ricevere ulteriori informazioni, è possibile consultare le guide alla riforma fiscale 2024 e alla riforma IRPEF 2024, oltre alle risorse disponibili sui bonus fiscali e le agevolazioni per lavoratori e famiglie.

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