Il nuovo trattamento minimo per i dirigenti
Il recente rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi segna un importante passo avanti per il management italiano. A partire dal 2025, il trattamento minimo complessivo di garanzia (TMCG) sarà fissato a 80.000 euro, con un ulteriore aumento a 85.000 euro dal 2026. Questa misura rappresenta un significativo miglioramento delle condizioni retributive per i dirigenti, che potranno contare su una maggiore stabilità economica.
Ampliamento della definizione di dirigente
Una delle novità più rilevanti del rinnovo contrattuale è l’ampliamento della definizione di dirigente. Questa modifica mira a includere figure professionali di alta qualificazione e con esperienza tecnico-professionale, che operano in autonomia per raggiungere gli obiettivi aziendali. Questo cambiamento non solo riconosce il valore delle competenze, ma offre anche una maggiore protezione e riconoscimento per i dirigenti che svolgono ruoli chiave nelle organizzazioni.
Welfare e parità di genere
Il nuovo CCNL pone una forte enfasi sul sistema di welfare bilaterale, introducendo misure per migliorare la previdenza complementare. In particolare, è stato previsto un aumento della quota di contribuzione a carico delle aziende, alleggerendo così il peso sui dirigenti. Inoltre, il contratto dedica particolare attenzione alla parità di genere, introducendo articoli specifici per garantire pari opportunità e equità retributiva. Queste misure sono fondamentali per promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e sostenibile.
Incentivi e retribuzione variabile
Un’altra novità importante riguarda l’adozione obbligatoria di sistemi di retribuzione variabile, collegati a indici di performance e risultati aziendali. Questo approccio, noto come MBO (Management by Objectives), mira a orientare le prestazioni dei dirigenti verso il raggiungimento di obiettivi specifici, incentivando così una maggiore responsabilità e impegno. Inoltre, è stato previsto un importo “una tantum” per il 2024, pari al 6% del trattamento economico annuo lordo, per i dirigenti che non hanno ricevuto aumenti dal 2019.
Le dichiarazioni dei leader del settore
Le reazioni al rinnovo del contratto sono state positive. Maurizio Marchesini, Vice Presidente di Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali, ha sottolineato l’importanza di questo contratto per la crescita delle imprese, evidenziando come le nuove misure possano accompagnare le aziende verso le transizioni necessarie. Anche Stefano Cuzzilla, Presidente di Federmanager, ha dichiarato che il nuovo contratto rappresenta un passo decisivo per il riconoscimento delle professionalità di alto livello, rafforzando il legame tra manager e imprese.