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Riscatto dei contributi di maternità: guida completa per l’accredito ai fini pensionistici

Il riscatto dei contributi di maternità ai fini pensionistici è un servizio offerto dall’INPS che permette l’accredito di contributi figurativi per i periodi di congedo di maternità obbligatoria.

Questo riscatto può essere richiesto sia per i periodi di maternità durante un rapporto di lavoro sia per quelli avvenuti al di fuori del contesto lavorativo. Nel secondo caso, è necessario che la madre abbia accumulato almeno 5 anni di contributi effettivi.

Il riscatto dei contributi di maternità consente di far valere tali periodi ai fini pensionistici, sommando i contributi maturati per ottenere la pensione. L’accredito dei contributi figurativi è gratuito ma subordinato a specifici requisiti previsti dalla legge.

Come riscattare la maternità ai fini pensionistici

Per ottenere l’accredito dei contributi figurativi per la maternità, è necessario presentare una richiesta formale all’INPS. A seconda che la maternità si sia verificata durante o al di fuori di un rapporto di lavoro, il procedimento varia:

  • Durante il rapporto di lavoro: la lavoratrice deve presentare una richiesta formale all’INPS insieme al certificato di nascita del neonato. L’accredito dei contributi per il periodo di astensione, che include il tempo tra la data presunta e quella effettiva del parto, non avviene automaticamente ma richiede l’invio della richiesta.
  • Al di fuori del rapporto di lavoro: la lavoratrice (o il lavoratore) deve presentare una richiesta formale all’INPS, ma è necessario avere almeno 5 anni di contribuzione effettiva derivante da attività lavorativa subordinata.

Quanto vale la maternità ai fini pensionistici

La maternità può avere un impatto significativo ai fini pensionistici. La legislazione previdenziale italiana riconosce contributi figurativi per un periodo di 5 mesi, corrispondenti al congedo obbligatorio per le lavoratrici dipendenti. Questi contributi, concessi senza alcun costo per il lavoratore o il datore di lavoro, sono utili per accumulare anni di contributi necessari per ottenere la pensione e per determinare l’importo dell’assegno pensionistico.

Come richiedere i contributi figurativi per maternità

Per presentare la domanda di riscatto dei contributi di maternità, è necessario compilare l’apposito modulo “riscatto maternità INPS” e presentarlo alla sede INPS competente. Alla domanda deve essere allegata la dichiarazione sostitutiva di certificazione (autocertificazione) della data di nascita del bambino e dei dati anagrafici della madre.

Quanti contributi si possono riscattare

Il periodo di contribuzione figurativa recuperabile attraverso il riscatto della maternità è di 5 mesi per ogni figlio, equivalenti a 22 settimane di contribuzione. Questa disposizione si applica sia alle gravidanze avvenute durante un rapporto di lavoro sia a quelle al di fuori di esso.

Chi può riscattare i contributi di maternità

Tutte le lavoratrici dipendenti, sia nel settore privato sia nel pubblico impiego, possono riscattare i contributi di maternità ai fini pensionistici. In alcuni casi, anche i lavoratori padri possono farlo. Il riscatto è accessibile anche agli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD) e alle forme di previdenza sostitutive ed esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria (AGO).

Requisiti per il riscatto

Per richiedere l’accredito dei contributi figurativi per la maternità al di fuori del rapporto di lavoro, è necessario avere almeno 5 anni di contribuzione effettiva derivante da attività lavorativa subordinata. Questo requisito non può essere completato combinando la contribuzione accreditata durante periodi di lavoro subordinato con quella versata per attività autonoma.

Quanto costa il riscatto di maternità

Il riscatto della maternità durante o al di fuori di un rapporto di lavoro è completamente gratuito. A differenza di altri tipi di riscatto contributivo, come il riscatto laurea, non è richiesto alcun pagamento per ottenere l’accredito dei contributi figurativi per la maternità.

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