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Un emendamento che cambia le regole del gioco
Il 13 febbraio, la commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un emendamento che riapre le porte alla rottamazione quater, una misura che offre una nuova opportunità ai contribuenti che si erano visti decadere dalla precedente adesione. Questo provvedimento, riformulato dal governo, è stato accolto con favore da molti, poiché rappresenta un passo importante per alleviare le difficoltà economiche di chi ha avuto problemi nel rispettare i pagamenti delle rate.
Chi può beneficiare della rottamazione
Secondo le nuove disposizioni, potranno accedere alla rottamazione solo i contribuenti che avevano già aderito in passato ma che, a causa di inadempienze nei pagamenti, erano stati esclusi. Per poter essere riammessi, questi debitori dovranno presentare una nuova dichiarazione di riammissione entro il 30 aprile. Questa misura è stata proposta dalla Lega e porta la firma del senatore Stefano Borghesi, dimostrando l’impegno del governo nel trovare soluzioni per i cittadini in difficoltà.
Modalità di pagamento e scadenze
Il pagamento delle somme dovute potrà avvenire in due modalità: in un’unica soluzione entro il 31 luglio oppure in dieci rate consecutive. Le prime due rate dovranno essere versate il 31 luglio e il 30 novembre, mentre le successive scadenze sono fissate per il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre del 2026 e del 2027. È importante notare che le somme dovute saranno soggette a un interesse del 2% annuo, il che rende questa opportunità ancora più vantaggiosa per i debitori.
Le coperture finanziarie per la misura
L’emendamento approvato non solo offre una nuova chance ai contribuenti, ma stabilisce anche le coperture necessarie per finanziare questa misura. È previsto un incremento del fondo per l’attuazione della delega fiscale, che passerà da 283,91 milioni di euro nel triennio 2025-27. Inoltre, la copertura degli oneri derivanti dall’intervento sarà garantita da una riduzione del fondo e dall’utilizzo delle maggiori entrate e minori spese derivanti dalla riammissione dei debitori.