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Salari e pensioni militari: gli aumenti richiesti dai sindacati per il 2025

I sindacati hanno avanzato richieste per migliorare sia gli stipendi che le pensioni delle Forze Militari e di Polizia, sottolineando la specificità e le responsabilità del loro lavoro. La richiesta è stata fatta al Governo nell’ambito delle discussioni per la Legge di Bilancio 2025. Di seguito, esploriamo nel dettaglio le proposte presentate e come potrebbero influire su stipendi e pensioni per questa categoria di lavoratori.

Richiesta di aumento salariale per Forze Militari e Polizia

Durante i colloqui con il Governo per la prossima Legge di Bilancio 2025, i sindacati hanno chiesto un aumento salariale per le Forze Militari e di Polizia. L’incremento proposto non dovrebbe essere inferiore al 5,74%, in linea con quanto previsto per il CCNL Funzioni Centrali. Questa richiesta non riguarda solo un semplice aumento di stipendio, ma rappresenta un riconoscimento per la natura particolarmente impegnativa del lavoro svolto da queste categorie, che quotidianamente garantiscono la sicurezza e l’ordine pubblico, anche in situazioni di emergenza e pericolo.

Il lavoro svolto da militari e forze dell’ordine è unico per la sua complessità e imprevedibilità. Questo giustifica, secondo i sindacati, una retribuzione più alta rispetto ad altre categorie del pubblico impiego. L’incremento salariale richiesto rappresenterebbe un segno tangibile di riconoscimento per il loro ruolo chiave nella protezione delle istituzioni e della società.

Aumento delle pensioni per Forze Militari e Polizia

Oltre agli aumenti salariali, i sindacati hanno chiesto un miglioramento delle pensioni per i militari e le forze di polizia. Attualmente, questi lavoratori possono andare in pensione a 60 anni, sette anni prima rispetto ai dipendenti di altre categorie. Tuttavia, questo pensionamento anticipato spesso comporta una pensione più bassa, dato che si versano meno contributi.

Per questo motivo, i sindacati chiedono un meccanismo di compensazione che permetta ai lavoratori di ricevere una pensione simile a quella che avrebbero percepito se avessero lavorato fino ai 67 anni. Questo garantirebbe un sostegno economico adeguato per coloro che, per la natura usurante del lavoro svolto, sono costretti a un pensionamento anticipato.

A chi spetterebbero gli aumenti

Se il Governo accogliesse le richieste dei sindacati, gli aumenti di stipendio e pensione verrebbero applicati a tutti i dipendenti a tempo indeterminato appartenenti alle Forze Militari e di Polizia. Tra questi, rientrano:

  • Arma dei Carabinieri
  • Guardia di Finanza
  • Polizia Penitenziaria
  • Polizia di Stato
  • Esercito
  • Aeronautica
  • Marina Militare
  • Vigili del Fuoco
  • Capitaneria di Porto

La questione delle risorse

Uno dei principali ostacoli all’accoglimento delle richieste sindacali è la disponibilità di risorse finanziarie. L’aumento di stipendi e pensioni richiede un notevole impegno economico da parte dello Stato. Il Governo ha già previsto un aumento salariale generale per i dipendenti pubblici nel 2025, che potrebbe rendere difficile finanziare ulteriori incrementi specifici per militari e forze di polizia.

Attualmente, la discussione è ancora aperta, e sarà necessario trovare soluzioni per coprire queste richieste senza compromettere l’equilibrio delle finanze pubbliche. Nonostante gli ostacoli, le trattative continueranno, e vi aggiorneremo su eventuali sviluppi.

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