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Smart Working nella Pubblica Amministrazione 2024: funzionamento e nuove regole

Il 2024 porta nuove regole per lo smart working nella pubblica amministrazione (PA).

Anche se il parlamento non ha prorogato il lavoro agile agevolato dal 1° gennaio 2024, il CCNL funzioni centrali in corso di rinnovo introduce una “corsia preferenziale” per alcuni dipendenti. La nuova direttiva ministeriale stabilisce che per i lavoratori fragili statali saranno i dirigenti a decidere quando è possibile lo smart working.

Chi ha diritto allo smart working nelle PA nel 2024

Nel 2024, i lavoratori fragili della pubblica amministrazione possono richiedere lo smart working. Dopo aver presentato la richiesta, saranno i dirigenti responsabili del loro ufficio a decidere se autorizzare il lavoro agile.

Nonostante la legge di bilancio 2024 non abbia prorogato il lavoro agile nel settore pubblico, la nuova direttiva ministeriale ha riconosciuto eccezioni specifiche per determinati soggetti. I lavoratori fragili sono definiti dal decreto legge n. 221 del 24 dicembre 2021, che elenca le patologie che rientrano in questa categoria.

Come funziona lo smart working nelle PA dal 2024

La direttiva ministeriale del 29 dicembre 2023, valida dal 2024, riassume chi può continuare a fare smart working tra gli statali e le nuove regole sul funzionamento del lavoro agile nelle PA. La direttiva consente ai lavoratori con gravi situazioni di salute, personali e familiari, di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, derogando al criterio della prevalenza della presenza. La decisione finale spetta al dirigente responsabile, che dovrà individuare le misure organizzative necessarie tramite accordi individuali.

I datori di lavoro pubblici che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in smart working devono riconoscere priorità a:

  • chi ha figli fino a 12 anni di età
  • chi ha figli disabili, senza alcun limite di età
  • i caregivers, ai sensi dell’articolo 1, comma 255, della legge 27 dicembre 2017, n. 205

Questa scala di priorità non è obbligatoria per le PA, e l’adesione al lavoro agile deve avere natura consensuale e volontaria. Saranno poi i dirigenti a determinare i dettagli e le regole interne per garantire la possibilità di accedere allo smart working, in base alle necessità.

Nei vari CCNL, le parti sociali hanno delineato le caratteristiche dello smart working per un utilizzo armonioso nelle pubbliche amministrazioni. Il CCNL funzioni centrali, in corso di rinnovo, prevede una “corsia preferenziale” per lo smart working a determinati statali, come quelli con esigenze di salute particolari, assistenti familiari con disabilità o genitori con figli piccoli.

La bozza del nuovo contratto funzioni centrali prevede la possibilità di concordare un numero di giorni di lavoro da remoto superiori a quelli svolti in presenza. Gli accordi individuali, sottoscritti con la presidenza del consiglio dei ministri o il dirigente capo struttura, definiranno gli obiettivi e le modalità personali della prestazione lavorativa.

Quando entra in vigore la direttiva smart working PA 2024

La direttiva ministeriale sullo smart working nelle pubbliche amministrazioni è in vigore dal 1° gennaio 2024. Ogni amministrazione deve adeguare tempestivamente le proprie disposizioni interne per rendere immediatamente applicata la direttiva.

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