La Legge di Bilancio 2025 introduce un taglio significativo agli stipendi dei manager pubblici, limitando i compensi annuali a un massimo di 120.000 euro. L’obiettivo di questa misura è di ridurre la spesa pubblica e promuovere una gestione più responsabile dei fondi statali. Di seguito i dettagli su chi sarà interessato, le modalità di applicazione e le eccezioni previste.
Chi è coinvolto
Il taglio degli stipendi riguarda i manager pubblici delle aziende e degli enti che ricevono più di 100.000 euro annui in finanziamenti pubblici. Nel dettaglio, la misura si applica ai dirigenti di:
- Enti pubblici e fondazioni finanziate dallo Stato;
- Organismi pubblici e società controllate dallo Stato che ricevono sovvenzioni superiori a 100.000 euro.
Un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), previsto entro giugno 2025, definirà l’elenco degli enti coinvolti e individuerà nel dettaglio i vertici amministrativi soggetti alla riduzione dei compensi.
Chi è escluso
Sono esclusi dal taglio:
- Le autorità amministrative indipendenti e le società che seguono specifiche norme per la determinazione dei compensi (D.Lgs. n. 175/2016, art. 11);
- Enti, organismi e fondazioni che ricevono contributi pubblici inferiori a 100.000 euro annui;
- Organi costituzionali, enti locali (Regioni, Province autonome e Comuni) e i relativi organismi strumentali;
- Enti di previdenza (INPS, INAIL) e Agenzie fiscali;
- Enti pubblici economici e altre autorità indipendenti che erogano retribuzioni per incarichi direttivi.
Modalità di applicazione del taglio
La misura prevede che:
- Il tetto massimo per le nuove nomine, dal 1° gennaio 2025, sarà pari al 50% dello stipendio annuo del Primo Presidente della Corte di Cassazione, cioè circa 120.000 euro.
- Incarichi che prevedono compensi cumulabili saranno limitati al 25% del compenso principale. Eventuali superamenti verranno automaticamente ridotti.
Come funziona il taglio
Il taglio si applica in modo automatico per le nomine dal 1° gennaio 2025. Il DPCM che disciplinerà la misura conterrà:
- Le percentuali di riduzione degli stipendi massimi;
- I dettagli per l’applicazione sui compensi di amministrazione e controllo indicati nella tabella C dell’allegato 1 del DPCM n. 143 del 23 agosto 2022.
Quando entrerà in vigore
Il taglio entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2025, ma le modalità specifiche saranno chiarite dal DPCM previsto entro giugno 2025.