Mercoledì 20 è un’importante data per gli investitori, in quanto si terrà la riunione della Fed che determinerà il nuovo livello dei tassi sui Fed funds. La maggior parte degli analisti intervistati prevede che i tassi rimarranno stabili, come confermato anche da un sondaggio condotto da Reuters. Tuttavia, alcuni economisti ritengono che potrebbe esserci un rialzo dei tassi nella successiva riunione del 31 ottobre-1 novembre. In generale, la maggioranza degli esperti prevede un rialzo entro la fine dell’anno. Questa possibilità è supportata dal fatto che la Fed ha fatto una pausa nella sua politica di rialzi dei tassi a giugno, ma ha poi effettuato un aumento a luglio. Si pensa che potrebbe esserci un’altra pausa a settembre prima di un ultimo rialzo a novembre. Questa previsione fornisce una certa stabilità ai mercati finanziari, anche se ci sono opinioni divergenti.
Le proiezioni sull’andamento dell’economia
Recenti dati sull’inflazione hanno mostrato un aumento annuo del 3,7% nel mese di agosto, superando le aspettative degli analisti. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione dovrebbe salire al 4,3% entro il 2024, secondo un sondaggio condotto da Reuters tra gli economisti. Nonostante ciò, il mercato del lavoro è ancora considerato stabile. Inoltre, gli esperti intervistati da Reuters prevedono che i prezzi delle case e degli affitti rimarranno elevati. Da notare anche l’impennata dei prezzi del petrolio, a seguito della decisione dell’OPEC Plus di ridurre la produzione fino alla fine dell’anno. A questa situazione si aggiungono anche dati economici provenienti dalla Cina, che sembrano indicare un miglioramento.
Bank of America ha recentemente rivisto al rialzo le stime sul PIL statunitense per l’intero 2023, passando dal 1% precedente al 2%. Le previsioni sul tasso di disoccupazione sono state abbassate al 3,8% dall’originale 4,1%, mentre l’inflazione è stata corretta al ribasso, passando dal +3,9% di giugno al +3,7%. Inoltre, secondo un recente rapporto di Goldman Sachs, anche la Federal Reserve si adeguerà a queste stime rivedendo al rialzo la crescita del PIL (+1,1% al +2,1%), mentre si prevedono revisioni moderate al ribasso per il tasso di disoccupazione (-0,2% a 3,9%) e l’inflazione core (-0,4% a 3,5%).
In generale, le prospettive economiche sono promettenti e indicano un miglioramento nel breve periodo. Tuttavia, rimane fondamentale monitorare attentamente l’evolversi della situazione.
Le previsioni degli analisti sulle decisioni della Federal Reserve per la riunione di novembre
Le previsioni sull’economia degli Stati Uniti sembrano lasciare pochi dubbi sul fatto che ci sarà un aumento dei tassi di interesse a novembre (escludendo una pausa a settembre). Tuttavia, gli economisti di Goldman Sachs preferiscono non cantare vittoria prima di averla conquistata: “Nel mese di novembre, prevediamo che ci saranno notizie migliori grazie ad un ulteriore equilibrio nel mercato del lavoro. L’inflazione e il calo del PIL nel quarto trimestre convinceranno un maggior numero di partecipanti che il Comitato Federale di Mercato Aperto (FOMC) potrà evitare un ultimo aumento dei tassi quest’anno, come crediamo che alla fine farà. Tuttavia, prevediamo che il ‘dot plot’ mostri una maggioranza ristretta di 10-9 ancora pronta per un ulteriore aumento, se non altro per mantenersi flessibili. Nel periodo 2023-2026, prevediamo che il punto mediano delle stime dei tassi mostri un percorso del 5,625% / 4,625% / 3,375% / 2,875%”.
Martin Van Vliet, strategist macro globale di Robeco, si mostra meno ottimista, affermando che “un ulteriore aumento dei tassi mentre l’inflazione core continua a diminuire aiuterebbe a convincere il mercato che la Federal Reserve è seriamente intenzionata a raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2%”. In caso contrario, “se i tassi non venissero alzati, gli operatori potrebbero anticipare futuri tagli dei tassi di riferimento, provocando un prematuro allentamento delle condizioni finanziarie. Questo sarebbe poco auspicabile per la Fed, danneggiando la sua credibilità nella lotta all’inflazione e sarebbe difficile da riparare”.
Anche Sean Shepley, economista senior di Allianz GI, afferma che il processo di restrizione monetaria non è ancora concluso. Riguardo all’inflazione, l’economista avverte che non bisogna fidarsi: “Spesso, la discesa dell’inflazione dopo un picco è stata interrotta da episodi di risalita, come quello minacciato dal recente aumento del prezzo del petrolio. Per questo motivo, riteniamo probabile che la Fed mantenga i tassi di interesse invariati la prossima settimana e che le sue previsioni continuino a indicare un ulteriore aumento prima della fine dell’anno”
Prospettive per i Tassi Fed nel 2024: Un’analisi professionale
Prevedere se nel 2024 la Federal Reserve sarà più aggressiva o più cauta diventa sempre più difficile man mano che si spinge l’orizzonte temporale in avanti. Tuttavia, gli economisti e gli analisti stanno cercando di mettere insieme alcune proiezioni solide.
Secondo gli analisti di Goldman Sachs, “decrementi graduali dei tassi di interesse sono la base giusta per iniziare il 2024”. Tuttavia, questi tagli non devono essere considerati come scontati, poiché “gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse sono ormai superati e l’economia non ha bisogno di una riduzione dei tassi per evitare una recessione”. In altre parole, gli esperti di Goldman Sachs ritengono che l’economia degli Stati Uniti possa continuare a crescere a ritmo più lento anche senza interventi monetari. Eventuali tagli graduali dei tassi, rispetto agli attuali livelli di restrizione, dipenderanno dalla continuazione del rallentamento dell’inflazione verso gli obiettivi prefissati.
Gli analisti di Robeco, invece, partono da premesse differenti ma arrivano a conclusioni simili, prevedendo il primo taglio dei tassi nel giugno 2024. Tuttavia, non sarà solo l’inflazione più bassa a “costringere la mano della Federal Reserve”, secondo loro. Saranno le condizioni di crescita economica in rallentamento e soprattutto le condizioni del mercato del lavoro a determinare questa scelta. Dovremmo inoltre tenere d’occhio l’andamento dei prezzi del petrolio, poiché se il loro trend di crescita continuasse, potrebbe avere ripercussioni negative su diversi settori economici oltre ad ostacolare la discesa dell’inflazione e gli intenti della Federal Reserve.
In conclusione, gli scenari per i tassi di interesse della Federal Reserve nel 2024 sono soggetti a diverse variabili e opinioni. Gli analisti cercano di mettere insieme elementi chiave per offrire proiezioni basate su analisi dettagliate. Nonostante i diversi punti di vista, si può affermare che l’attenzione sarà rivolta all’inflazione, alla crescita economica e alle condizioni del mercato del lavoro per determinare le azioni future della Federal Reserve riguardo ai tassi di interesse.