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Truffe falso trading online, Parente – Bianculli: “rivolgersi a banca e forze dell’ordine”

Il progresso tecnologico ha reso le operazioni finanziarie più accessibili, ma ha anche fornito ai truffatori nuovi strumenti per ingannare le loro vittime. Gli utenti, attratti dalla prospettiva di guadagni rapidi e da annunci pubblicitari che presentano il trading online come una strada sicura per la libertà finanziaria, si trovano spesso intrappolati in schemi fraudolenti. In questo approfondimento, scritto in collaborazione con gli Avvocati Angelica Parente e Domenico Bianculli del Foro di Roma, esploreremo le dinamiche di queste frodi, cercando di offrire le informazioni essenziali per aiutare le potenziali vittime a riconoscere ed agire in caso di truffa legata ai finti investimenti online.

La maggior parte di queste piattaforme illegali opera con l’obiettivo di sottrarre il denaro degli investitori senza offrire alcun reale ritorno economico. Secondo gli ultimi dati della Polizia di Stato, sono state individuate e oscurate oltre 473 piattaforme fraudolente, dimostrando quanto diffuso e strutturato sia questo fenomeno criminale.

L’aspetto più preoccupante – commenta l’Avv. Domenico Bianculli – è che queste truffe si rinnovano costantemente, adottando strategie sempre più ingegnose per eludere i controlli delle autorità e convincere le vittime a continuare a investire.

Il sistema utilizzato da questi falsi broker – continua l’Avvocato – si basa su una sofisticata combinazione di manipolazione psicologica, false promesse di guadagno e tecnologie avanzate. Le vittime vengono spesso contattate tramite social media o chiamate dirette da presunti consulenti finanziari che li convincono a effettuare un primo deposito.”

Le piattaforme, che spesso imitano alla perfezione quelle legittime, mostrano rendimenti apparentemente crescenti, inducendo l’investitore a incrementare l’importo investito. Tuttavia, nel momento in cui si cerca di prelevare i guadagni, emergono impedimenti burocratici inesistenti e richieste di ulteriori versamenti per sbloccare i fondi. Questo meccanismo si ripete fino a quando la vittima si rende conto di essere stata truffata, ma a quel punto i soldi sono già stati trasferiti su conti esteri o convertiti in criptovalute, rendendone il recupero estremamente difficile.

Il quadro normativo e le norme di protezione degli investitori

Le truffe nel trading online rientrano in precise fattispecie giuridiche, regolamentate dal diritto penale e civile. L’articolo 640 del Codice Penale punisce chiunque, mediante artifizi o raggiri, induca qualcuno in errore per ottenere un ingiusto profitto. Nel caso delle truffe informatiche, questo reato assume un’aggravante che comporta un aumento della pena. Inoltre, l’articolo 640-ter disciplina la frode informatica, punendo coloro che manipolano o alterano sistemi digitali per ottenere benefici economici illeciti. Oltre agli aspetti penalistici, le vittime possono agire in sede civile per il risarcimento del danno subito, invocando l’articolo 2043 del Codice Civile, che impone a chiunque causi un danno ingiusto di risarcirlo.

Avv. Angelica Parente: “A livello europeo, la Direttiva UE 2019/713 ha introdotto misure più severe per contrastare le frodi informatiche, facilitando la cooperazione tra gli Stati membri per bloccare i conti illeciti e congelare i fondi ottenuti con queste pratiche criminali. In Italia, l’ente preposto alla vigilanza sui mercati finanziari è la CONSOB, che ha il compito di monitorare le piattaforme di trading, pubblicando un elenco di broker non autorizzati. Oltre alla CONSOB, anche la Banca d’Italia e l’ESMA (Autorità europea per i mercati finanziari) forniscono strumenti di verifica e tutela per gli investitori.

Il ruolo della Polizia Postale e della Guardia di Finanza è fondamentale per il contrasto di queste truffe, attraverso operazioni di sequestro e oscuramento dei siti fraudolenti. Tuttavia, nonostante l’azione repressiva, il numero di nuove piattaforme truffaldine continua a crescere, dimostrando l’importanza della prevenzione e dell’educazione finanziaria.

Proteggersi dalle truffe legate al trading online è comunque possibile adottando alcune misure precauzionali. Il primo passo è verificare sempre che la piattaforma su cui si intende investire sia autorizzata dagli enti di controllo. La CONSOB mette a disposizione un registro aggiornato dei broker autorizzati, consultabile direttamente sul proprio sito ufficiale.

In caso di dubbi, è consigliabile controllare anche le segnalazioni della Banca d’Italia e dell’ESMA, per evitare di affidarsi a società non regolamentate. Un’altra strategia efficace consiste nel diffidare da qualsiasi investimento che prometta guadagni elevati in tempi brevi: la finanza legale non garantisce profitti certi, ma si basa su analisi di mercato e strategie di rischio ben definite.

È importante non fornire mai dati personali o bancari a soggetti sconosciuti e non accettare di installare software di controllo remoto sul proprio dispositivo, una pratica spesso utilizzata dai truffatori per accedere ai conti delle vittime. Le piattaforme che accettano esclusivamente pagamenti in criptovalute devono essere evitate, poiché queste transazioni sono irreversibili e offrono un anonimato totale ai truffatori. Una fonte di protezione utile è rappresentata dai siti governativi di segnalazione delle frodi finanziarie, come il Commissariato di PS Online, che fornisce aggiornamenti sulle truffe più recenti e consigli pratici per gli utenti.

Cosa fare e a chi rivolgersi se si è vittima di una truffa di falso trading online

Per gli Avvocati Parente – Biancullinel caso in cui si cada vittima di una truffa nel trading online, la rapidità d’azione è cruciale per aumentare le possibilità di recuperare il denaro perso. La prima mossa consiste nel contattare immediatamente la propria banca o l’istituto di pagamento attraverso cui è stato effettuato il trasferimento, per verificare la possibilità di un chargeback.

Nel caso di pagamenti con carta di credito, si può tentare un riaccredito contestando la transazione. È inoltre fondamentale presentare una denuncia alla Polizia Postale, allegando tutte le prove disponibili, come conversazioni, email e ricevute di pagamento.

Un avvocato esperto in reati informatici può aiutare a valutare la possibilità di avviare un’azione civile per il recupero delle somme perse, sebbene il successo di tali operazioni dipenda dalla tracciabilità dei fondi e dalla giurisdizione in cui opera la piattaforma truffaldina. Segnalare il sito alla CONSOB e ad altre autorità competenti contribuisce a prevenire che altri investitori cadano nella stessa trappola. Infine, è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi del trading online non regolamentato, promuovendo un approccio più consapevole agli investimenti digitali.

Avv. Domenico Bianculli: “In caso di truffa finanziaria, è altresì possibile presentare un reclamo alla propria banca, evidenziando che questa avrebbe dovuto attivare controlli e allarmi in presenza di bonifici verso destinatari sospetti. Le banche sono tenute a monitorare le transazioni e ad avvisare i correntisti in caso di operazioni anomale, ma spesso questa vigilanza risulta carente. Qualora il reclamo non porti a un esito positivo, si può ricorrere all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), che ha il compito di verificare la corresponsabilità dell’istituto di credito nell’omessa protezione del cliente. L’ABF può valutare se la banca abbia agito con la dovuta diligenza e, in caso contrario, disporre un rimborso per le somme sottratte a causa della truffa.”

Le truffe legate al trading online sono in continua evoluzione e sfruttano ogni possibile stratagemma per raggirare gli investitori. Per questo motivo, la prevenzione rimane la migliore difesa. Informarsi adeguatamente, verificare sempre l’affidabilità delle piattaforme e diffidare dalle promesse di guadagni facili sono passi fondamentali per proteggere i propri risparmi. Se si ha il minimo dubbio sulla legittimità di un operatore finanziario, è sempre consigliabile consultare le autorità competenti prima di investire. Quando si tratta di finanze personali, la prudenza non è mai troppa.

Per contattare gli Avvocati Angelica Parente e Domenico Bianculli:

Tel. 06-39754846

Mail info@cyberlex.net

Truffa dei falsi investimenti e del trading online – 10 Domande Frequenti che ti potrebbero interessare

  1. Come posso riconoscere una piattaforma di trading online truffaldina?

Una piattaforma sospetta spesso non è registrata presso la CONSOB o altre autorità di regolamentazione, offre rendimenti troppo elevati senza rischi, utilizza metodi di pagamento non tracciabili come criptovalute e ha termini di prelievo poco chiari o inesistenti.

  1. Cosa devo fare se ho già investito su una piattaforma che credo sia una truffa?

Se hai investito su una piattaforma sospetta, devi agire subito. Contatta la tua banca per tentare di bloccare il pagamento o avviare un chargeback. Presenta una denuncia alla Polizia Postale e segnala il sito alla CONSOB.

  1. Posso recuperare i soldi persi in una truffa di trading online?

Il recupero dipende da vari fattori. Se il pagamento è avvenuto tramite bonifico o carta di credito, la banca può avviare procedure di rimborso. Se il denaro è stato convertito in criptovalute o trasferito su conti esteri, il recupero diventa più difficile. Un avvocato esperto può valutare le possibilità di azione legale.

  1. Quali sono le autorità che si occupano della vigilanza sulle piattaforme di trading online?

Le principali autorità sono la CONSOB in Italia, la Banca d’Italia e l’ESMA a livello europeo. La Polizia Postale e la Guardia di Finanza intervengono nei casi di frode. È consigliabile consultare regolarmente i loro siti per aggiornamenti sulle piattaforme sospette.

  1. Le banche hanno responsabilità nel permettere bonifici verso piattaforme truffaldine?

Sì, le banche hanno l’obbligo di monitorare le transazioni e di avvisare i correntisti in caso di operazioni sospette. Se non lo fanno, è possibile presentare un reclamo e, se necessario, ricorrere all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) per verificare eventuali corresponsabilità.

  1. Le criptovalute sono sempre coinvolte nelle truffe di trading online?

Non sempre, ma spesso le piattaforme truffaldine accettano solo pagamenti in criptovalute perché le transazioni sono irreversibili e anonime, rendendo difficile rintracciare i fondi. È un campanello d’allarme se un broker non offre metodi di pagamento tracciabili.

  1. Quali sono le tecniche più usate dai truffatori per convincere le vittime a investire?

I truffatori usano tecniche di manipolazione psicologica, come la promessa di guadagni elevati, pressioni per investire subito, testimonianze false di altri utenti soddisfatti e l’uso di piattaforme che mostrano grafici di guadagni fittizi.

  1. Cosa posso fare per proteggermi prima di investire in una piattaforma di trading?

Devi verificare sempre che la piattaforma sia regolamentata e controllata dalla CONSOB o da enti analoghi. Controlla recensioni affidabili, evita piattaforme che promettono guadagni sicuri e consulta esperti finanziari prima di investire somme significative.

  1. Quali sono i segnali di allarme che indicano una truffa nel trading online?

Le piattaforme non regolamentate, l’assenza di recapiti aziendali chiari, i prelievi difficoltosi, le richieste di commissioni impreviste e la pressione a investire sempre di più sono chiari segnali di allerta.

  1. È possibile denunciare una piattaforma di trading truffaldina?

Sì, è possibile segnalare il sito alla CONSOB, alla Polizia Postale e alla Guardia di Finanza. Una denuncia ufficiale con prove dettagliate aiuta le autorità a oscurare il sito e a prevenire altre truffe.

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