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Wall Street recupera dopo dati sull’inflazione, focus su accordi militari

Wall Street e i dati sull’inflazione

Wall Street ha mostrato una netta inversione di tendenza, registrando un significativo rialzo dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione. Il PCE (Personal Consumption Expenditures Price Index), considerato un indicatore chiave dalla Federal Reserve, ha mostrato un incremento dello 0,1% a novembre, un dato inferiore alle previsioni che stimavano un aumento dello 0,2%. Questo risultato ha contribuito a rasserenare gli investitori, portando il Dow Jones a guadagnare 313,47 punti, pari a un incremento dello 0,74%. Anche lo S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato aumenti rispettivamente di 37,66 e 107,86 punti.

Flessione del petrolio e accordi militari

Nonostante l’andamento positivo degli indici azionari, il prezzo del petrolio WTI al NYMEX ha mostrato una flessione dello 0,63%, scendendo a 68,94 dollari al barile. In un contesto internazionale, la Spagna ha recentemente siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022, portando il totale a 115 velivoli. Tali sviluppi evidenziano l’importanza della cooperazione internazionale nel settore della difesa.

Politiche monetarie e inflazione globale

La banca centrale russa ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 21%, contrariamente alle aspettative di un aumento, in risposta a un’inflazione che ha raggiunto l’8,9% a novembre. Altre banche centrali, tra cui la BCE e la Federal Reserve, hanno invece apportato modifiche ai tassi. In Italia, l’industria ha visto un aumento del fatturato dello 0,5% in valore e dello 0,8% in volume a ottobre, trainato principalmente dal mercato interno, mentre il mercato estero ha registrato una flessione. Tuttavia, su base annua, si osserva un calo generale del fatturato, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto all’anno precedente.

Mercati asiatici e preoccupazioni globali

La Borsa di Tokyo ha concluso la sessione in ribasso, influenzata da preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e dai conflitti in Medio Oriente. I dati sull’inflazione, superiori alle attese, hanno avuto un impatto negativo sui mercati, in particolare sui titoli bancari. Gli indici Nikkei e Topix hanno registrato flessioni, evidenziando l’incertezza che caratterizza attualmente l’economia globale.

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